Lavoratori tartassati in busta paga In media resta il 52,1% del reddito

di Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington

Lavoratori tartassati in busta paga In media resta il 52,1% del reddito

L’Italia è ai primi posti sulla tassazione del lavoro. Ieri l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha pubblicato il rapporto sul cosiddetto cuneo fiscale, il totale delle imposte e dei contributi, a carico del datore di lavoro o del dipendente, che grava sulla busta paga. L’Italia occupa la seconda posizione, dietro solo la Francia, con una quota del 39,1% nella graduatoria per la famiglie monoreddito e con due figli. La media Ocse è pari, invece, al 26,6%. Nella sezione dedicata ai lavoratori single e senza figli, l’Italia è sul terzo gradino, dopo Belgio e Germania, con un cuneo fiscale pari al 47,9% in leggero aumento (+0,2%) rispetto al 2018. In questo caso la media mondiale è al 36,1%, con una lieve flessione rispetto all’anno scorso.

Ancora qualche dato. Se si calcola solo il volume delle imposte e dei contributi previdenziali a carico del lavoratore italiano, il netto raggiunge il 68,8% della retribuzione per i single, contro una media Ocse del 74,5%. La condizione migliora grazie alle detrazioni. Per una famiglia italiana con due figli a carico e un solo reddito, la busta paga netta sale all’80%, una percentuale inferiore, comunque, alla media generale, pari all’85,8%.

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