Niente bilanci ai deputati Rivolta nel gruppo M5s

Pasquale Napolitano

Il M5s oscura le spese dei gruppi parlamentari. Sta creando malumori e veleni, il divieto, imposto dai vertici dei Cinquestelle, a deputati e senatori di avere una copia dei bilanci relativi ai fondi dei gruppi di Camera e Senato.

Dove è finita la trasparenza grillina? Cosa temono i capi del Movimento? Forse che da un’analisi dettagliata delle spese, fatte con i fondi destinati ai gruppi, escano fuori magagne e assunzioni per amici?

La polemica è esplosa dopo l’invio da parte dei capigruppo di Montecitorio e Palazzo Madama, Francesco D’Uva e Stefano Putuanelli, ai parlamentari grillini di una mail nella quale viene fissato il giorno per l’esame e l’approvazione del rendiconto di esercizio relativo all’anno 2018: mercoledì 17 aprile, al termine dei lavori d’aula, nella saletta dei gruppi parlamentari, deputati e senatori del M5s dovranno approvare il bilancio del gruppo. In pratica, gli eletti dovranno dare il placet a tutte le spese, consulenze, rimborsi, staffisti, pagate con i fondi destinati ai gruppi politici. Fino qui tutto nella norma. Ma la mail riserva però una sorpresa inaspettata: non è possibile avere una copia, cartacea o digitale, del bilancio. E tantomeno, i capigruppo hanno spedito, fino ad oggi, in formato elettronico il bilancio ai parlamentari.

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