“Faranno sparire Assange in un buco nero stile Guantanamo”. Intervista a Yanis Varoufakis
“Julian ci ha fatto un grande regalo: ci ha informato sui crimini del nostro mondo occidentale che si definisce bastione della democrazia e dei diritti umani. E noi invece di dargli una medaglia, lo mettiamo in prigione. Questo è davvero un caso da Grande Fratello”.
Yanis Varourfakis è costernato per l’arresto di Julian Assange, il capo di Wikileaks che ora rischia l’estradizione negli Stati Uniti per aver pubblicato documenti riservati del Pentagono sui crimini commessi dai soldati statunitensi nelle guerre in Iraq e Afganistan contro civili peraltro disarmati. Parliamo al telefono con l’ex ministro delle Finanze greco, ora leader del movimento politico Diem25 candidato alle europee in diversi paesi del continente. Varoufakis è legato ad Assange da una lunga amicizia che non gli ha impedito nel tempo di criticare alcune sue iniziative. “Ma – ci dice – uno può pensare quello che vuole di Assange. Il punto è che l’unica ragione per cui è sotto inchiesta è che ci ha fornito le prove dei crimini contro l’umanità compiuti dai governi occidentali. Dovrebbero difenderlo i giornalisti che hanno beneficiato dei documenti pubblicati da Wikileaks. Abbiamo tutti il dovere morale di difendere la sua causa, noi del mondo occidentale che si definisce ‘bastione’ della democrazia e dei diritti”. Se Assange viene estradato negli Usa, finisce nel “‘buco nero’ del sistema, stile Guantanamo…”.
Chi ha tradito Assange? Gli Stati Uniti, l’Ecuador che lo ha ospitato nella sua ambasciata a Londra per sette anni e che ultimamente non gli ha rinnovato la cittadinanza o la Gran Bretagna che ieri lo ha fatto prelevare dalla sede diplomatica e lo ha arrestato? Oppure tutti noi del mondo occidentale, chi lo ha difeso ieri e oggi non lo difende più?
Gli Stati Uniti, l’Ecuador, Londra, tutti hanno avuto un ruolo. Ma iniziamo dal principio. Wikileaks ci ha dato notizia dei crimini dell’esercito statunitense e della National Security Agency e da allora tutto l’apparato Usa si è mosso per catturare Julian. Con ogni mezzo. Noi sappiamo cosa è successo in Svezia…
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