Libia, notte di fuoco a Tripoli: raid provocano quattro vittime
Dito puntato contro Haftar
I sospetti sui missili lanciati verso la zona sud di Tripoli ricadono ovviamente sull’Lna, il Libyan National Army, l’esercito comandato dal generale uomo forte della Cirenaica Khalifa Haftar. I razzi sarebbero partiti infatti da una zona controllata dall’Lna, i cui uomini da domenica sono bloccati in una linea del fronte poco a nord dell’aeroporto internazionale a circa 20 chilometri dall’estrema periferia meridionale di Tripoli. Il bombardamento nascerebbe dalla volontà di premere proprio i settori a sud del centro della capitale libica, lì dove sono concentrate le più importanti difese delle milizie rimaste fedeli al governo di Al Sarraj.
Non esiste però una rivendicazione ufficiale di quanto accaduto da parte dell’Lna, in queste ore nessun responsabile dell’esercito in questione riporta operazioni riconducibili ai bombardamenti della scorsa notte. Su Channel218 invece, il canale libico con sede ad Amman, vengono pubblicati due comunicati in cui si punta il dito contro Haftar. Il primo proviene direttamente dal comando generale di Tripoli, in cui pur se non vi è menzione esplicita del generale si fa preciso riferimento all’uomo forte della Cirenaica: “Condanniamo questi bombardamenti indiscriminati, sappiamo chi è stato – si legge – Si tratta di un vero atto terrorista”. In un’altra nota invece, si riportano le considerazioni della commissione nazionale per i diritti umani in Libia: “Bombardare su aree civili – si afferma, tra le altre cose, nella nota – è un crimine contro l’umanità”.
IL GIORNALE
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