Italia ultima per occupazione, gli obiettivi Ue 2020 sono lontanissimi

di ROSARIA AMATO

ROMA – Il 2020 ormai è alle porte, ma gli obiettivi della strategia Ue per la crescita sono lontanissimi. E quello sul lavoro in particolare non potrebbe essere più lontano: l’Italia ha raggiunto appena un tasso di occupazione del 63 per cento, e diventa davvero improbabile che arrivi in pochi mesi al 67 per cento fissato da Bruxelles. Tasso che comunque, ammesso che riuscissimo a raggiungerlo, ci lascerebbe comunque distanti dagli altri Paesi: già nel 2017 la media Ue era al 72,2 per cento, e anche se l’obiettivo del 75 per cento per il 2020 non verrà raggiunto, l’Italia rimarrà comunque fanalino di coda, ultimo Paese europeo per l’occupazione, seguito solo dalla Grecia che sfiora appena il 58 per cento.

A fare il punto sul lavoro è la Fondazione OpenPolis, che seguendo il proprio motto “Numeri alla mano” ha appena pubblicato un rapporto che mette a confronto anche le profonde differenze regionali, che rendono la situazione italiana ancora più problematica. I punti di differenza tra il tasso di occupazione della provincia di Bolzano e quello della Regione Sicilia sono 35: un abisso tra il 79 per cento di una delle aree più progredite del Nord e il 44 per cento della Regione più meridionale d’Italia. La classifica ripercorre fedelmente la geografia della penisola: seguono Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, fino ad arrivare al Lazio e alle Regioni del Centro che mostrano tassi di occupazione medi, di poco superiori al 60 per cento, per poi arrivare al Nord che, a partire dal Piemonte, mostra tutti tassi superiori al 70 per cento.

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