Napoli martoriata
Parole, le sue, che non sono bastate a chi lo ha attaccato.
Il Movimento 5 stelle: “Serve più sicurezza”, “Salvini si occupi di mafia”, “il ministro attenzioni la città”
Il primo tra i pentastellati a rivolgersi direttamente a Matteo Salvini era stato Roberto Fico che – a poche ore dall’agguato – aveva chiesto al ministro di porre la sua attenzione nei confronti di Napoli. Col passare delle ore molte altre voci si sono levate. Tra loro quella di Luigi Di Maio. Dopo aver dedicato un pensiero alla bambina ferita ha scritto: “Una cosa è certa: serve più sicurezza, servono più uomini sul terreno, più controlli, più prevenzione, che passa anche per un forte sostegno a chi è impegnato nel sociale per salvare i ragazzi dalle famiglie di Camorra e dai quartieri in difficoltà”. Duri i toni del pentastellato Nicola Morra, il presidente della commissione parlamentare Antimafia: “Bimba di 4 anni con polmoni perforati per sparo in piazza. Un morto davanti una scuola tempo fa. Brutalità di camorra vigliacca. Piuttosto che terrorizzare sui migranti o visitare muri, titolare Viminale si occupasse di contrasto alla mafia”, ha scritto su Twitter. Tra i 5 stelle poi c’è chi chiede un piano straordinario per la città e chi invita il governo a tenere un Consiglio dei ministri a Napoli. Il messaggio è chiaro: la lotta contro la criminalità organizzata deve essere una priorità.
Le opposizioni attaccano il titolare del Viminale: “Pensa ai selfie mentre in strada si continua a morire”
Il Partito democratico e LeU quasi in coro puntano il dito contro Matteo Salvini, accusato di essere un “fantasma”. “Dovrebbe fare riunioni, non comizi”, gli manda a dire Laura Boldrini. Mentre Emanuele Fiano tuona: “Pensa ai selfie, mentre per strada si continua a morire”. Il presidente della Regione Campania, il dem Vincenzo De Luca, parla di una situazione sicurezza “ormai insostenibile”, Franco Roberti, ex capo della Direzione investigativa antimafia ed ora capolista Pd al Sud per le Europee, invita Salvini a rispettare gli impegni.
Su Twitter, intanto, l’hashtag #salvinidimettiti è stato al primo posto tra le tendenze.
Tenta la difesa del ministro dell’Interno il sottosegretario leghista Molteni che, rispondendo alle critiche di Paolo Gentiloni, dice: “Si confonde con l’epoca dell’Air Force Renzi e del ministro dell’Invasione Angelino Alfano”.
La replica di Salvini: “A Napoli nell’ultimo anno arrivati 137 poliziotti in più. In cantiere una superquestura”
Il Viminale intanto ha diffuso i dati sui poliziotti in più inviati a Napoli nell’ultimo anno. Sono 137. In programma la creazione di una superquestura: l’organico passerà dagli attuali 3.740 agenti a 4.332, con un incremento di 592 unità. Nella nota si aggiunge che i militari impegnati per Strade Sicure sono 690, di cui 100 per la Terra dei Fuochi e che con i fondi del Decreto Sicurezza, Napoli ha avuto 1,4 milioni. “A Napoli e nel resto d’Italia vogliamo far parlare i numeri e i fatti. Faremo sempre di più e sempre meglio”, ha detto Salvini.
L’omelia del cardinale Sepe: “Il sangue innocente grida vendetta”. De Magistris: “Città sconvolta”
La
richiesta di interventi e il sentimento di rabbia di Napoli può essere
in parte sintetizzato dall’accorata omelia del Cardinale Sepe. Mentre
nel duomo si ripeteva il miracolo del sangue di San Gennaro l’arcivescovo di Napoli ha affermato:
“Il sangue innocente grida vendetta al cospetto di Dio”. Parlando dei
membri della criminalità organizzata ha detto “sono criminali, sono
barbari. Non
sono uomini degni di tale nome e di vivere in una società civile”.
Ed è alla società civile, non solo alle istituzioni, che Sepe si rivolge. “Non possiamo, non dobbiamo assuefarci agli atti criminali, ai delitti, all’imperversare di questa gentaglia. Dobbiamo liberare il corpo sociale da questo cancro assassino. Sono in gioco la dignità e il futuro di Napoli. Non basta indignarsi, non basta condannare”, ha proseguito Sepe avvertendo che “c’è bisogno di ben altro; c’è bisogno che scuola, chiesa, famiglie facciano rete sul piano educativo e formativo, al di là della repressione che spetta allo Stato”.
Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha annullato tutti gli impegni e parla di “una città sconvolta e in preghiera”. La sua priorità è mostrare alla piccola e alla sua famiglia la vicinanza sua e dei cittadini: “Poi ci sarà il momento, nei prossimi giorni, per le considerazioni politiche ed istituzionali”. La polemica, dunque, è solo rinviata.
Mentre sperano che le condizioni della bambina ferita migliorino, i cittadini, stremata, attendono risposte. E provvedimenti concreti.
L’HUFFPOST
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