“Non fate dell’Europa un avversario”
Caro governo e soprattutto caro Matteo Salvini, occhio a fare dell’Europa un avversario, a incolparla di un’economia che fatica, a pensare che senza saremo più ricchi perché è vero l’esatto contrario e cioè diventeremmo più poveri. E’ all’Europa di chi ne ha eretto le fondamenta, dell’euro, dell’Unione bancaria, insomma dell’Europa che non ha echi sovranisti, che Ignazio Visco invita ad aggrapparsi per non precipitare ancora più giù. Considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia a palazzo Koch: il warning all’esecutivo è lanciato in modo chiaro. Con un allegato pesante, che smonta la giustificazione che l’esecutivo invierà proprio oggi a Bruxelles per rispondere alla lettera sui conti pubblici: il debito aumenterà, la crescita sarà “ben inferiore” a quella già modesta dell’anno scorso.
Visco non ha dubbi nel sottolineare, in più passaggi del suo intervento, che l’Italia ha tutto da perdere e proprio nulla da guadagnare se non sta nell’Europa conosciuta fino ad oggi. Lì deve stare e deve giocare un ruolo attivo, di primo piano. E chi, come Salvini (che il numero uno di via Nazionale non cita direttamente) usa parole e tattiche di sfondamento nei confronti di Bruxelles deve avere ben chiaro che “nell’oscurità le parole pesano il doppio”. Virgolette, in questo caso, non per citare le parole del governatore ma quelle che prende in prestito dallo scrittore Elias Canetti per descrivere le preoccupazioni e le tensioni che stanno animando gli investitori su mercati surriscaldati dallo spread in rialzo per il rischio Italia. Ancora citazione, per rafforzare il concetto. Questa volta tocca al filosofo Ludwig Wittgenstein: “Le parole sono azioni”.
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