Bankitalia, Visco: «Italia più povera senza l’Ue». Allarme sul deficit: «Spread frena la crescita»
di Fabrizio Massaro
L’economia italiana, insieme con quella europea, è in frenata a causa delle tensioni geopolitiche e della guerra commerciale Usa-Cina che ha provocato un rallentamento degli scambi mondiali. In questo contesto il governo deve evitare di scegliere la scorciatoia di aumentare il deficit, avverte il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali: «Limitarsi alla ricerca di un sollievo congiunturale mediante l’aumento del disavanzo pubblico può rivelarsi poco efficace, addirittura controproducente quando determini in peggioramento delle condizioni finanziarie e della fiducia della famiglie e delle imprese».
La manovra fiscale e i tagli alla spesa
Per Visco bisogna evitare il rischio della espansione restrittiva», da non sottovalutare, ovvero che «l’effetto espansivo si una manovra di bilancio può essere più che compensato da quello restrittivo all’aumento del costo dei finanziamenti per lo Stato e per l’economia». Non dà numeri, il governatore, dato che tra pochi giorni usciranno le previsioni della Bce. Ma il pil dell’area euro, secondo le principali istituzioni internazionali, dovrebbe essere di circa l’1% quest’anno è attorno all’1,5% nel 2020 anche se «non è trascurabile il rischio di un andamento meno favorevole». Per questo motivo bisogna contenere lo spread. «L’elevato rapporto tra debito pubblico e Pil rimane un vincolo stringente; per allentarlo non si può ritardare nel definire una strategia rigorosa e credibile per la sua riduzione nel medio termine».
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