Palamara: “Sono innocente, non ho mai ricevuto denaro”
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La vicende che lo stanno investendo, insieme con l’altro pm Stefano Fava, sono all’attenzione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che, già nei primi giorni di maggio, ha incaricato l’Ispettorato di via Arenula del compito di svolgere “accertamenti, valutazioni e proposte”. Intanto l’Associazione nazionale magistrati ha fatto sapere che chiederà alla Procura di Perugia, che sta indagando su diversi magistrati romani, “gli atti ostensibili per poter avere una diretta conoscenza dei fatti e consentire una preliminare istruzione dei probiviri sulle condotte di tutti i colleghi, iscritti alla Anm, che risultassero in essi coinvolti”.
Il Guardasigilli – che, come viene riferito, è molto preoccupato data la delicatezza della vicenda che coinvolgerebbe anche le nomine del Csm – tiene il massimo riserbo e si riserva di assumere ogni opportuna iniziativa quando il quadro sarà più chiaro, nel pieno rispetto dell’autonomia della magistratura che ha aperto un’inchiesta.
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di CARLO BONINI
Palamara, in particolare, è accusato di aver accettato gioielli e viaggi per pilotare le nomine dei magistrati a capo delle procure. In particolare avrebbe ricevuto 40 mila euro dagli avvocati Giuseppe Calafiore e Piero Amara per favorire la nomina di Giancarlo Longo a procuratore di Gela, non andata in porto.
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