Caos di governo tra pasticci e attacchi all’Europa
MASSIMO FRANCO
L’allarme di Bankitalia su conti pubblici e sui rapporti con l’Europa è stato letto, a caldo, come un via libera al governo. Lettura forzata, o forse solo strumentale. Sostenere che ieri il governatore Ignazio Visco ha appoggiato le misure della Lega in materia fiscale, assecondata dal M5S, è un azzardo: così come dire che si può procedere con una flat tax in deficit. Equivale a sfidare non solo l’Europa, ma i parametri economici negativi. E sottovaluta lo scontro sulla lettera di risposta ai rilievi della commissione Ue, che sta lacerando di nuovo la maggioranza. S’era detto che era stata scritta dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e dai leghisti. E che prevedeva tagli alla spesa sociale: scelte che il vicepremier Luigi Di Maio ha bocciato definendole «da governo Monti bis», e chiedendo un vertice riparatore. Il pasticcio è tale che ieri sera il premier Giuseppe Conte ha dovuto dire di avere solo lui l’originale. Ma, al di là dell’ennesima gaffe, rimane la sensazione che l’esecutivo giallo-verde scommetta sull’attacco all’Europa come rendita di posizione elettorale.
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