“Prima ci hanno fatto votare, poi ci hanno ripreso i soldi”, la furia dei pensionati contro il conguaglio gialloverde
“Salvini e Di Maio hanno fatto reddito di cittadinanza e quota 100, noi li stiamo pagando”. Pino Capone ha 41 anni di contributi, un cappellino rosso e un eloquente cartello bianco: “Si scrive conguaglio, si legge ‘vi abbiamo rubato i soldi’”. Il riferimento, suo e di una piazza San Giovanni gremita di pensionati e sindacalisti di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, è al taglio alla rivalutazione degli assegni sopra i 1500 euro, varato dal governo gialloverde a fine 2018. Una bomba a orologeria piazzata sotto l’albero mentre i pensionati erano distratti dal cenone e dalle luci natalizie. E che ora esplode in un conguaglio da 3,6 miliardi in 3 anni, che le pantere grigie si vedranno addebitare sul prossimo assegno, in aggiunta al taglio già scattato lo corso aprile.
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