Salario minimo: quanto deve valere e chi lo calcola?
di Milena Gabanelli e Rita Querzè
Qual è il giusto salario minimo? Poco più di sette dollari come negli Usa o 9,19 euro come in Germania? Deve stabilirlo una legge dello Stato o le condizioni del mercato? Intanto c’è una proposta del Pd, ma non definisce il «quanto», mentre quella targata M5S è di 9 euro l’ora al lordo delle tasse.
Paga oraria: come calcolare la propria
Per parlare di salario minimo orario bisognerebbe almeno capire di cosa si sta parlando. Il salario minimo da prendere in considerazione è quello tabellare (la paga oraria media mensile) oppure quello che tiene conto dei pezzi di retribuzione che saranno versati più avanti nell’anno (ferie, tredicesima, quattordicesima per chi ce l’ha) e cioè la paga oraria media annua? Ci sarebbe anche una terza possibilità, e cioè considerare il salario orario comprensivo anche della quota di tfr, che però è incassato quando si lascia l’azienda. La fondazione Di Vittorio ha preso i contratti delle principali categorie. Ha trasformato le retribuzioni mensili in retribuzioni orarie. Ne risulta che se consideri solo il salario orario mensile, quasi tutti i contratti (eccetto i bancari e pochi altri) sono sotto la soglia dei 9 euro. Per un dipendente di un’azienda chimica oggi il salario minimo è 8,8 euro; per un operaio metalmeccanico 7,58; un commesso del commercio 7,64, fino ai 6,20 euro di un addetto della vigilanza privata o ai 6,51 delle pulizie. Se invece si valuta il salario medio su base annua — comprensivo appunto di ferie, tredicesima e quattordicesima (escluso il tfr) — la paga oraria della maggioranza delle categorie i 9 euro li supera già. Si va dai 9,88 euro dei metalmeccanici ai 10,49 del commercio, dai 9,07 dei multiservizi ai 12,47 per l’alimentare passando per gli 11,63 euro dei chimici. La proposta però non chiarisce se il calcolo debba partire dalla paga mensile o se considera il «salario differito».
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