Venezia, collisione tra nave da crociera e battello. Salvini: “Senza il no dei 5 stelle era evitabile”
Non tarda ad arrivare la reazione dei pentastellati, che invitano la Lega a non fare annunci ma a presentare un progetto concreto: “Sentiamo sempre dire dalla Lega che loro hanno una soluzione a tutto, ma finora non è mai arrivata alcuna proposta sul tavolo. Nessuna. Non serve fare annunci, serve fate la cose e risolvere i problemi. Se la Lega ha un piano per risolvere tutto domani lo presenti, non siamo gelosi, e se è buono lo portiamo avanti”, dicono fonti M5s. E in serata su Fb rincara Toninelli: in un anno troviamo soluzioni, le chiacchiere le lasciano ad altri.
Il Mit: “Entro giugno via le navi da Giudecca e San Marco”
Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, intanto, fa sapere che presto cambieranno le regole: “Sulle grandi navi a Venezia il tavolo istituzionale è da tempo in corso. I ministri interessati si vedranno a breve scadenza per tirare le somme sulle opzioni progettuali individuate allo scopo di trovare la soluzione definitiva migliore, che arriverà presumibilmente entro il mese di giugno, per allontanare le grandi navi da crociera dalla Giudecca e da San Marco”.
Anche il sindaco della città chiede che le grandi navi non si avvicinino più alla Giudecca: ”È l’ennesima dimostrazione che non è più pensabile che nel canale della Giudecca debbano passare le grandi navi. L’abbiamo detto da 8 anni, e chiediamo immediatamente l’apertura del Vittorio Emanuele – il canale alternativo per l’arrivo in marittima ndr. -”, ha affermato il sindaco Luigi Brugnaro. “Ho sentito il ministro Toninelli, è aggiornato sulla situazione – ha continuato – sta cercando soluzioni che adesso aspetteremo. Adesso urgentemente dobbiamo far sì che le navi non passino più davanti a San Marco”.
La dinamica dell’incidente
“La nave di Msc aveva un’avaria al motore, segnalata subito dal comandante. Il motore era bloccato, ma in spinta, perché la velocità aumentava, come confermano i tracciati Ais”, ha detto all’Ansa Davide Calderan, presidente della “Rimorchiatori Uniti Panfido”, la società che con due imbarcazioni stava guidando la ‘Opera’ all’arrivo in marittima, prima dell’incidente. I due rimorchiatori hanno cercato di fermare il ‘gigante’, fino a quando un cavo di traino si è rotto, tranciato dall’impatto con il battello fluviale.
“Quando è stata all’altezza della chiesa del Redentore la Msc – prosegue Calderan – aveva il motore bloccato, con timone verso dritta, ma in spinta. Le velocità cioè aumentava, come si vede nei tracciati Ais, da 5,5 nodi, ai 6,9 nodi di quando è stata all’altezza delle Zattere”.
Secondo Calderan il comandante della Msc ‘Opera’ avrebbe segnalato per tempo che la nave non era più governabile in plancia. “Che potesse succedere un incidente simile non ce lo aspettavamo – aggiunge Calderan – le navi dovrebbero avere un sistema che permette di spegnere i motori in caso di avaria, non so esattamente perchè non sia stato così”
I feriti sono turisti che si trovavano sul battello fermo in ormeggio, il River Countess’ – e non il Michelangelo, come appreso inizialmente.
Il racconto di un testimone: “Tutti gridavano e correvano”
Un marinaio che era a bordo della nave racconta il momento dell’incidente: “Quando abbiamo visto lo nave che stava avanzando tutti hanno iniziato a gridare, tutti correvano. Eravamo nella zona reception, non sapevo cosa fare, mi sono allontanato velocemente facendo un salto per scendere sulla riva”. Nel fuggi-fuggi il giovane ha riportato una leggera ferita ad un braccio, “ma adesso sto bene”, spiega.
L’HUFFPOST
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