Perché la Lega rischia di perdere subito voti

Renato Mannheimer

La conferenza stampa del presidente Conte ha fatto nuovamente intravedere la possibilità di consultazioni anticipate in autunno.

E, secondo alcuni, di un nuovo trionfo elettorale della Lega. Al riguardo, in occasione dell’esito delle recenti elezioni europee, molti commentatori hanno paragonato il partito di Salvini a una sorta di «Nuova Democrazia Cristiana». A seguito specialmente dell’ottenimento di una vera e completa dimensione nazionale, riuscendo a conquistare anche il Sud (dove, in molte regioni, il Movimento Cinque Stelle è ancora il primo partito, ma dove al tempo stesso la Lega ha fatto riscontrare i maggiori tassi di crescita in termini di voti) e, di conseguenza, della conferma di un largo potere su tutto il territorio.

Salvini può dunque andare tranquillamente all’incasso del sostanzioso bottino elettorale appena conquistato? Fino a un certo punto. Perché, ovviamente, vi sono punti di diversità sostanziali tra la capacità di tenuta della Lega e quella a suo tempo mostrata dal maggior partito della Prima Repubblica.

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