Cercasi leghista per parlare con Bruxelles
Nella Lega lo definiscono l’errore madornale commesso alla nascita del governo Conte: non aver occupato una casella istituzionale di peso per parlare con Bruxelles. Il risultato è che ora nelle trattative con l’Ue, proprio ora che si annunciano roventi per la procedura di infrazione per debito eccessivo suggerita dalla Commissione, gli interlocutori italiani con Bruxelles sono il premier Giuseppe Conte e il ministro Giovanni Tria, la parte più dialogante del governo. Per Salvini non va bene. E allora, incassato il 34 per cento dei voti alle europee, il vicepremier cerca di recuperare: vuole un ministro agli Affari europei della Lega e anche un leghista per la casella di Commissario europeo che spetterà all’Italia. Curioso, visto che lui stesso continua a disertare i vertici europei: anche oggi è assente al consiglio dei ministri degli Interni a Lussemburgo che dovrebbe sfornare una direttiva sui rimpatri. E’ il sesto Consiglio che salta a piè pari. Da quando è ministro ha partecipato solo a un vertice informale a Innsbruck lo scorso luglio.
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