Piazza Affari debole con spread a 263. Il balzo delle scorte Usa affossa il petrolio
- debito pubblico
- 12 giugno 2019
Dal piano B di Savona ai mini-BoT, quanto ci costa il fantasma «Italexit»
A incoraggiare le vendite in Europa è anche la debolezza dei prezzi del petrolio, colpito dalle stime dell’American petroleum institute (Api) su un aumento a sorpresa delle riserve Usa: i dati ufficiali saranno rilasciati in giornata. Soffre così il settore oil: a Milano deboli Tenaris, Saipem ed Eni. Debole anche Italgas dopo la presentazione del nuovo piano che, secondo l’a.d. Paolo Gallo, rivede al rialzo tutti i target della società. Dopo una mattina positiva vira al ribasso Telecom Italia, mentre si attendono novità dal punto di vista della possibile integrazione con Open Fiber. Deboli anche le banche con la risalita dello spread rispetto ai minimi dall’inizio di maggio toccati ieri.
Per Italgas continua la correzione dai massimi di venerdì
Tornando ai titoli di Piazza Affari, la debolezza del prezzo del petrolio e le conseguenti vendite sui titoli del settore energetico penalizzano
Italgas dopo la pubblicazione del nuovo piano industriale. Le
quotazioni, del resto, venivano da un periodo positivo
che aveva portato il titolo a toccare il nuovo massimo storico
venerdì scorso. La società questa mattina ha reso noto di prevedere
per il 2019 investimenti tecnici per circa 700 milioni, mentre i
ricavi sono attesi pari a circa 1,2 miliardi, con un ebitda
tra 840 e 860 milioni e un ebit tra 460 e 480 milioni. L’intero piano
al 2025, d’altra parte, prevede un incremento di 500
milioni degli investimenti (+12,5% a 4,5 miliardi) rispetto al
precedente e punta su quattro direttrici strategiche: innovazione
e trasformazione digitale, realizzazione della rete di distribuzione
ad alta tecnologia in Sardegna, M&A e ulteriore crescita
organica. Confermata la politica dei dividendi, mentre sull’arco di
piano sono stimate efficienze per 160 milioni anche grazie
alla riduzione dei costi operativi. Il piano, ha sottolineato l’a.d.
Paolo Gallo, «rivede al rialzo tutti i principali target
con la conferma dell’attuale politica dei dividendi che si è
dimostrata particolarmente remunerativa per i nostri azionisti».
«Il piano di investimenti è ben superiore alle nostre stime così come
il piano di taglio costi, che porta ad una potenziale
crescita dei risultati superiore alle stime», hanno notato gli
analisti di Equita.
- auto
- 12 giugno 2019
«Fuori la politica»: il diktat Fca per riaprire il dossier Renault
Banche deboli, focus su Ima e Gima dopo annuncio fusione
Tra le banche, deboli Ubi Banca, Banco Bpm, Banca Pop Er e Finecobank. Nel resto del listino guadagna terreno Mediaset, nel giorno dell’assemblea della tedesca Prosiebensat di cui nei giorni scorsi il gruppo del Biscione ha rilevato il 9,6%
del capitale. Sotto i riflettori Ima e Gima Tt
dopo l’annuncio a sorpresa sulla delle due società controllate dalla
famiglia Vacchi: è stato approvato un piano di fusione
per incorporazione che vedrà un rapporto di cambio fissato in 11,4
nuove azioni Ima per 100 azioni Gima. Equita, che è stata
advisor di Gima nell’operazione di fusione, consiglia il ‘buy’ sia su
Ima sia su Gima, ritenendo che la fusione sarà un’opportunità
interessante per gli azionisti di Gima in quanto in questa fase il
profilo di crescita di Ima gode di maggiore visibilità
e di valutazioni più contenute. Secondo gli analisti, inoltre,
l’operazione comporta per Ima una modesta diluizione del’utile
per azione, attorno al 2% per quest’anno e l’anno venturo, e nessun
impatto sulla valutazione, che per gli esperti rimane
di 76 euro per azione.
Banca Generali positiva, possibile un’acquisizione in Svizzera
Guadagna terreno in controtendenza Banca Generali
che, secondo le indiscrezioni riportate dal Sole 24 Ore, potrebbe
acquisire la filiale svizzera della danese Saxo Bank. Si
tratterebbe, spiega il quotidiano, di una soluzione che consentirebbe
a Banca Generali di ottenere la licenza bancaria in
territorio elvetico, così da poter procedere con il progetto di
esportare il modello di business nel private banking nella
Confederazione, dove l’istituto guidato dall’a.d. Gian Maria Mossa ha
gia’ acquisito nei mesi scorsi il wealth manager Valeur.
Un’operazione che «avrebbe senso strategicamente», secondo gli
analisti di Equita. Nel resto del listino milanese, in evidenza
Kolinpharma, Mondo Tv France ed Eukedos, mentre perdono terrenoCasta Diva Group, Biesse e Neurosoft.
Spread risale a 262 punti, Tesoro assegna 6,5 mld di BoT annuali
Sul fronte dei cambi, l’euro si mantiene sopra la soglia di 1,13 dollari e vale 1,1318 (da 1,1315 ieri in chiusura). La moneta unica e’ indicata inoltre
a 122,64 yen
(122,80), mentre il rapporto dollaro/yen si attesta a 108,34 (108,55). Come detto, sono pesanti i corsi del petrolio: il future luglio sul wti perde il 2,68% a 51,84 dollari al barile, mentre la consegna agosto sul Brent cede il 2,26% a 60,88
dollari. Sull’obbligazionario, è in rialzo lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari durata tedesco, che
ieri in chiusura aveva aggiornato i minimi da inizio maggio a 255 punti base, rimbalza sopra i 260 punti base. In aumento
anche il rendimento del BTp decennale benchmark, indicato al 2,39% dal 2,32% della vigilia. Il Tesoro, intanto, ha assegnato
in asta BoT annuali scadenza 12 giugno 2020 (tranche 1) per 6,5 miliardi, a fronte di richieste per 9,993 miliardi (rapporto
di copertura 1,54). In calo allo 0,069% il rendimento (-5 punti base).
Balzo in Usa delle scorte settimanali di petrolio +2,2 milioni di barili
Nella
settimana conclusa l’8 giugno scorso, le scorte di petrolio negli Stati
Uniti sono salite inaspettatamente mettendo
sotto ulteriore pressione i prezzi del Wti. Il dato è cresciuto di
2,206 milioni di barili a 485,47 milioni di unità, contro
attese degli esperti per un ribasso di 0,6 milioni di barili. Secondo
i dati diffusi dal dipartimento dell’Energia, gli stock
di benzina sono aumentati di 0,764 milioni di barili a 234,913
milioni di barili, contro previsioni per un rialzo di mezzo
milione di unità. Le scorte di distillati, che includono il
combustibile da riscaldamento, hanno registrato un ribasso di
1 milione di barili a 128,372 milioni di unità, mentre era atteso un
aumento di 1 milione di barili. L’utilizzo della capacità
degli impianti è salito al 93,2% dal 91,8% della settimana
precedente, mentre le attese erano per un dato al 92,2%.
Inflazione negli Stati Uniti in linea con le attese
I
prezzi al consumo negli Stati Uniti sono cresciuti a maggio per il
quarto mese di fila, registrando un incremento su base
mensile dello 0,1%, in linea con le attese. Il dato “core”, ovvero
quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari
ed energetici, è aumentato dello 0,1% su aprile contro il +0,2%
atteso dagli analisti. Nel dettaglio, i prezzi energetici
il mese scorso sono scesi dello 0,6%. I prezzi dei generi alimentari
sono aumentati dello 0,3%. A maggio i salari settimanali
reali medi sono cresciuti dello 0,1%. Su base annuale, il dato
generale ha messo a segno un +1,8% dopo il +2% di aprile e
contro le stime per un rialzo dell’1,9%. Quello core è salito del 2%
dopo un +2,1% di aprile e contro attese per un +2,1%.
Il dato rivela che l’inflazione Usa tutto sommato è stotto controllo e
dunque potrebbe dare il via libera a una politica monetaria
espansiva, come auspicato dal presidente americano, Donald Trump,
sebbene tale dato non sia quello preferite dalla Fed.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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