L’offerta di Lotito salva la faccia a Di Maio, ma non Alitalia

Chissà se nel presentare l’offerta per Alitalia Claudio Lotito ha pensato a quindici anni fa, quando prese in mano la Lazio messa in ginocchio dal crac di Sergio Cragnotti e della Cirio. La squadra di calcio era allora tecnicamente fallita: 86,5 milioni di perdite e 550 milioni di debiti. Certo l’ex compagnia di bandiera ha numeri diversi, ma il dato che accomuna le due situazioni è quella del salvataggio. Lotito esce allo scoperto, salva la faccia a Luigi Di Maio, che dopo il gruppo Toto può mettere quantomeno un altro nome tra gli annusatori e i potenziali acquirenti, ma la partita si gioca con altri. Con Atlantia, cioè Autostrade per l’Italia, cioè i Benetton. Quelli a cui i 5 stelle hanno dichiarato guerra dopo il crollo del ponte Morandi a Genova e che non vogliono tirare dentro. Ma Matteo Salvini la pensa all’opposto, non è ostile, per lui si può fare e anche subito. E poi c’è Giuseppe Conte che non vuole scavalcare Di Maio, ma che è anche improntato al realismo e alla necessità di trovare una soluzione il prima possibile. 

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