Il cibo gettato nell’immondizia: il video choc al centro migranti
In un sacco ci sono decine di piatti in plastica, ancora chiusi ermeticamente con la pellicola trasparente. Al loro interno quella che sembra una bistecca impanata con il contorno di patate al forno (guarda il video). Il video denuncia, di cui è venuto in possesso De Priamo, è ripreso in prima persona: una mano coperta dal guanto rompe uno per uno i sacchi che sono stati messi davanti allo Sprar (Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di via Pallavicini e ne rivela il contenuto. Quello che emerge è uno spreco allucinante. Ci sono porzioni (abbondanti) di pasta di ogni tipo al sugo o in bianco, piatti di risotto, secondi di carne e di pesce. “Possibile che non si riesca ad inviare un quantitativo giusto di cibo e se ne debba sprecare così tanto? – si chiede il capogruppo di Fratelli d’Italia su Facebook – è questa la etica solidale, il tutto viene gestito con superficialità o peggio con spregiudicato cinismo?”.
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Il secondo video, invece, riprende il cibo che è stato buttato all’interno dei cassonetti della spazzatura. Anche qui le immagini danno l’idea di uno spreco senza senso. Ci sono sacchi di carta stracolmi di pane (guarda il video). Ogni pagnotta è ancora protetta dal proprio sacchetto di plastica. “È una vergogna”, sbotta De Priamo che ora intende presentare un’interrogazione urgente alla Raggi e chiedere immediato riscontro dell’accaduto “ad ogni livello istituzionale”. “I soldi degli italiani, in aiuto ai centri d’accoglienza – spiega al Messaggero – non solo ingrossano il circuito dello spreco alimentare ma soprattutto fanno riflettere sulla gestione delle risorse a loro destinate”. È la riprova che la decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini di tagliare i fondi per l’accoglienza va nella giusta direzione e che le proteste di cooperative rosse e associazioni cattoliche hanno un sapore squisitamente politico. Per gli ultrà dell’immigrazione sono, infatti, “pochi” i 21 euro fissati dal Viminale per ogni straniero ospitato. Ma gli sprechi mostrati in questi due video mostrano l’esatto contrario.
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Quello di via Pallavicini non è un caso isolato. Nel 2014 avevano fatto scalpore le fotografie scattate nel Centro di primo soccorso e accoglienza di Pozzallo: cassonetti della spazzatura stracolmi di decine e decine di portate di cibo ancora avvolte nel cellophan. Le stesse immagini che oggi vediamo a Roma, nello Sprar di via Pallavicini. Su quello spreco avevano indagano anche i carabinieri della Compagnia di Modica e c’erano state non poche polemiche per le parole di una grillina che aveva spiegato che i pasti venivano buttati via perché “gli immigrati non digeriscono la pasta”. L’anno scorso, poi, un altro scandalo era scoppiato al centro di accoglienza di Castelvetrano. Sulle confezioni buttate via era ancora presente l’etichetta con il numero dello straniero a cui era destinato il pasto e che evidentemente non lo aveva cosumato.
IL GIORNALE
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