Di Maio si sente in un angolo e zittisce l’ex amico Di Battista
Il litigio è uscito dai retroscena e dai pettegolezzi per materializzarsi in una dura reazione di Luigi Di Maio, affidata a un lungo sfogo pubblicato sul suo profilo Facebook.
Il fastidio privato, confessato agli amici e ai collaboratori fidati, per il dualismo con Alessandro Di Battista è diventato un attacco pubblico e il capo politico ha usato la clava nei confronti di «Alessandro», quel «fratello» forse un po’ troppo ambizioso, ormai ai blocchi di partenza per soffiargli il posto di leader del Movimento.
E se da amico fraterno al «nostro D’Alema» il passo è breve, allora non bisogna sorprendersi del trattamento riservato dal vicepremier alla scheggia impazzita del grillismo. Seppure senza nominarlo mai. «Non mi interessa se in mala fede o in buona fede – ha scritto Di Maio – ma se qualcuno in questa fase destabilizza il Movimento con dichiarazioni, eventi, libri, destabilizza anche la capacità del Movimento di orientare le scelte di governo. Qui stiamo lavorando per il paese, e questo non lo posso permettere. Abbiamo tutti una grande responsabilità. Sentiamola».
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