“Possibili soluzioni per l’Italia”. Ma sull’accordo l’Ue resta cauta
MARCO BRESOLIN INVIATO A HELSINKI
«Noi continuiamo a lavorare per preparaci a tutti gli scenari». A Bruxelles non si fanno facili illusioni e preferiscono muoversi con i piedi di piombo. L’intesa di massima con il governo italiano per evitare la procedura è ormai a un passo e oggi potrebbe esserci già un primo via libera durante l’incontro tra Jean-Claude Juncker e Giuseppe Conte a Osaka. Nell’esecutivo di Roma c’è molto ottimismo e l’accordo viene dato ormai per fatto. Ma negli ambienti Ue prevale la cautela e il ragionamento fatto da diverse fonti si può sintetizzare con il classico «pagare moneta, vedere cammello».
C’è il timore di trovarsi sul tavolo l’ennesimo gioco di prestigio, per questo bisognerà verificare con attenzione che i conti quadrino con le regole Ue. Che offrono ampi margini di flessibilità alla Commissione, ma fino a un certo punto. Diversamente molti governi potrebbero sconfessare il lavoro dell’esecutivo Ue e Juncker, a fine mandato, non ha alcuna voglia di uscire di scena in questo modo. È per questo motivo che fonti Ue invitano alla cautela: per considerare la partita definitivamente chiusa bisognerà quantomeno attendere domenica. L’eventuale intesa che sarà siglata oggi dovrà poi ricevere il via libera (informale) degli altri capi di Stato e di governo, che si riuniranno proprio domenica sera a Bruxelles per il summit straordinario sulle nomine.
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