Il giudice “salva” la Rackete: l’arresto non viene convalidato
Come previsto, il giudice ha “salvato” Carola Rackete: dopo quasi 24 ore dall’interrogatorio il gip di Agrigento, Alessandra Vella, non ha infatti convalidato l’arresto per la capitana della Sea Watch 3 che la notte tra venerdì e sabato scorso, con una manovra avventata, ha forzato il blocco e ha attraccato al porto di Lampedusa imponendo all’Italia di far sbarcare i 40 migranti a bordo.
Secondo il giudice non è stato commmesso il reato di resistenza e violenza a nave da guerra, mentre il reato di resistenza a pubblico ufficiale è stato giustificato da una “scriminante” legata all’avere agito “all’adempimento di un dovere”, quello di salvare vite umane in mare. Inoltre la scelta del porto di Lampedusa non sarebbe stato strumentale – sempre a detta della toga -, ma obbligatoria perchè i porti dell Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri. Per questo la capitana tedesca è stata liberata dai domiciliari.
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