I sospetti di Salvini: Conte sta giocando una partita tutta sua

di Alessandro Trocino

I sospetti di Salvini: Conte sta giocando una partita tutta sua

«Si è parlato di partite di calcetto, cene e inviti a cena. Io stavo lavorando al Cipe allo sblocco di 50 miliardi di euro in tutta Italia». Salvini si sente distante dalle polemiche, non le vuole commentare. Ai suoi uomini spiega: «Il caso Russia è morto e sepolto, un film di spionaggio di serie B». Quanto al passaggio di Conte che lo chiama in causa per non aver fornito nessuna indicazione, risponde così: «Il presidente del Consiglio ha voluto sottolineare questa cosa, ma non è stata scortesia istituzionale, erano solo informazioni inutili. È coerente con quello che ho detto finora. Non c’è nulla da sapere». Quanto alla presenza o meno di Gianluca Savoini nelle delegazioni ufficiali, replica ricordando che non è mai partito con le delegazioni del Viminale.

Ma è il passaggio chiave del discorso di Conte, quell’accenno alla possibilità che torni in Aula «nel caso maturino le condizioni per una cessazione anticipata del mio incarico», che irrita profondamente Salvini. Il quale fa notare ai suoi che non si tratta di una frase sfuggita sull’onda dell’emozione, visto che il discorso era scritto ed è stato letto. Che cosa significa quella frase, si interroga il vicepremier. Che chiederà la fiducia su se stesso, ma su cosa? Sulla mozione della Tav? «Sa bene che conseguenze potrebbe avere sul governo — spiega Salvini ai suoi uomini — .Perché se Conte vuole fare davvero questo, vuole dire che si propone per creare una maggioranza alternativa. Vuol dire che sta lavorando a una sua partita personale».

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