La Lega attacca i 5S: “Non volete la Tav? Allora dimettetevi”. I grillini: fate i bulli

AMEDEO LA MATTINA

ROMA. Se fosse chiaro il percorso che si aprirebbe in caso di crisi di governo, Matteo Salvini non avrebbe nessuna remora a percorrere l’autostrada che lo porterebbe alla vittoria elettorale. La convivenza con il M5S è diventata una camicia di forza. Il leader del Carroccio però non stacca la spina. È convinto che il Parlamento non verrebbe sciolto, si formerebbe un governo di emergenza elettorale che farebbe una manovra economica dettata dalla nuova Commissione Ue, lasciando ad un altro titolare del Viminale il compito di portare al voto gli italiani. Potrebbe però succedere un grave incidente, ragionano i leghisti, che Luigi Di Maio continui a perdere pezzi in Parlamento, al Senato in particolare, dove i numeri sono ballerini, come potrebbe accadere su decreto sicurezza bis. L’unico modo per tenere insieme il Movimento è far finta di tenere duro sulla Tav presentando a Palazzo Madama una mozione contro l’opera che dovrebbe essere discussa e votata il 7 agosto. Negli stessi giorni in cui arriverà il voto finale sul decreto sicurezza bis. C’è il rischio del corto circuito e a quel punto il capo dello Stato dovrebbe prenderne atto che la maggioranza non c’è più.

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