Londra prima della classe con JustEat e Lse. A Piazza Affari (-0,6%) bene Tim

Seduta interlocutoria per le Borse europee che scontano l’attesa per il verdetto della Fed sui tassi (previsto per mercoledì sera) e per eventuali novità sul braccio di ferro commerciale tra Usa e Cina con le diplomazie ancora al lavoro. Fa eccezione Londra che chiude in volata, guadagnando l’1,82%, grazie alle fiammate di Lse, vicina a rilevare da Reuters le banche dati Refinitiv per 27 miliardi, e di JustEat, pronta alle nozze da 9 miliardi di sterline con Takeaway.com. Milano, depressa dai titoli maggiormente esposti al commercio internazionale come Prysmian (-3,3%), Leonardo (-2,1%) e Pirelli (-2,5%), archivia la seduta in ribasso dello 0,59% di fatto come peggiore del Vecchio Continente. Realizzi anche su Saipem (-3,2%) e su tutto il comparto bancario, a partire da Unicredit (-2,8%), mentre lo spread risale a 198 punti base. Tra i titoli positivi le utility, Poste Italiane (+1,9%) e Tim (+1,3%) che festeggia ancora il maxi accordo sulle torri con Vodafone che coinvolge anche Inwit (+5,2% e ai massimi storici). Fuori dal listino principale prosegue il rimbalzo di Bio On (+25%) mentre prosegue la querelle con il fondo ribassista Quintessential.

Intanto il petrolio risale dello 0,3% a 56,36 dollari al barile. Sul fronte valutario l’euro si attesta a 1,113 dollari (1,1123 in avvio e 1,111 dollari alla chiusura di venerdì) e vale 121,2 yen (120,813 in apertura e 120,8 yen venerdì), mentre il dollaro-yen è pari a 108,82 (108,609 in avvio e 108,7 la chiusura precedente).

L’Istat stima un calo congiunturale dei prezzi alla produzione dell’industria dello 0,3%, mentre, su base annua, si stima una crescita pari a +0,9%. Sul mercato interno i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono dello 0,5% rispetto a maggio e aumentano dell’1,1% su base annua. Al netto del comparto energetico, la variazione congiunturale è nulla e si registra un incremento tendenziale pari a +0,6%. Sul mercato estero i prezzi alla produzione dell’industria rimangono invariati rispetto a maggio. Su base annua si registra un aumento dello 0,2% (+0,3% area euro, +0,2% area non euro). A giugno si stima che i prezzi alla produzione delle costruzioni crescano dello 0,1% in termini congiunturali. Su base annua, invece, si registra una flessione dello 0,4 per cento.

Fuori dal listino principale prosegue il recupero di Bio-on (in rialzo e fermata più volte in asta di volatilità), che sul proprio sito ha pubblicato una serie di pareri di scienziati a sostegno della bontà delle proprie attività dopo le accuse di illeciti finanziari da parte del fondo americano Quintessential. Immediata la replica del fondo speculativo, secondo cui Bio-on si rifugia «dietro fumose dichiarazioni per distogliere l’attenzione dalla questione chiave: la contabilità, il conferimento delle licenze e il fatturato che esiste solo grazie a dubbie vendite (auto-fatturazione) e al sistema di scatole vuote che è stato evidenziato nel report».

In calo le principali Borse asiatiche. Tokyo ha concluso in lieve ribasso la prima seduta della settimana: il Nikkei ha ceduto lo 0,19% a quota 21.616,80, con una perdita di 41 punti. I listini guardano alla settimana entrante soprattutto con riferimento a due temi. Il primo è costituito dagli interventi delle banche centrali. Domani è il momento della Bank of Japan. Giovedì, invece, toccherà alla Bank of England. Il momento «clou», però, è per mercoledì 31 agosto. In quell’occasione si riunisce il direttivo della Federal Reserve. La scommessa degli investitori è per un taglio dei tassi di 25 punti base. Il secondo tema è, invece, rappresentato dallo sviluppo dei colloqui tra Washington e Pechino sulla guerra delle tariffe doganali.

Il Tesoro è tornato sul mercato con l’asta dei BoT. I titoli semestrali aggiornano il rendimento minimo da aprile 2018 con l’asta odierna, nel corso della quale sono stati assegnati 6,5 miliardi di titoli a fronte di 9,49 miliardi richiesti. Coperta l’intera offerta del Tesoro. I BoT 31.1.20, durata 184 giorni, presentano un tasso medio ponderato semplice pari a -0,210%, in calo di 15 punti base rispetto all’asta di un mese fa. Il rapporto di copertura è in linea con quello del precedente collocamento, a 1,46. Il prezzo medio ponderato dei titoli è stato di 100,107, il regolamento è fissato per il 31 luglio. Il totale dei BoT in circolazione a fin luglio è di 116,483 miliardi.



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