La gente chiede a Salvini “giustizia per Mario”
Non ci sono i fischi, ma gli applausi. Non ci sono gli insulti, ma gli appelli. E sono tutti per lui, il ministro dell’Interno. “Forza Matteo, giustizia sia fatta”. “Matteo, non ci abbandonare proprio ora che tutto è finito”. Una signora bionda di bianco vestita lo erge, addirittura, a premier: “Presidente, siamo con te. Il governo deve andare avanti. E tu devi rendere giustizia al povero Mario”. Quando il feretro lascia la Chiesa di Santa Croce in Santa Maria del Pozzo, la gente si riversa su Matteo Salvini, l’inquilino del Viminale che, venerdì, a caldo, aveva definito “bastardi” gli assassini del vicebrigadiere Mario Cercellio Rega. Il Capitano della Lega non risponde ai suoi fan. Li guarda attonito. Ha il volto costernato dal dolore di una morte ingiusta. Allontana i cronisti perché “oggi non è il caso di dichiarare”. Eppure il Mezzogiorno d’Italia che un tempo lo odiava, che non lo avrebbe mai preso in considerazioni, oggi lo omaggia, lo coccola, gli chiede sicurezza, lavoro, denaro.
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