È caccia tra i colleghi alla “talpa” in divisa per la foto con la benda

Una sorta di «nonnismo» stile naja degli anni passati o solo un modo per non far capire all’indagato cosa stesse succedendo attorno a lui? Certo è che i pc inquadrati sono spenti. Certo è che, nonostante ci siano opinioni discordanti, la pratica è illegale. Quanto basta per far intervenire immediatamente i vertici dell’Arma che condannano l’episodio e prendono provvedimenti verso l’ideatore ed esecutore del bendaggio, trasferito a un incarico non operativo.

Di sicuro i suoi colleghi non hanno mosso un dito per impedirlo, tanto che l’inchiesta avviata dalla Procura si allargherebbe anche ai presenti nell’antico convento trasformato in caserma dei carabinieri. Oltre, ovviamente, al delatore. «Trova il coraggio e ammetti la tua responsabilità» si legge su una chat dei militari indirizzata al fotografo spione. «Un infame che mette nei guai tutti i suoi colleghi» scrivono altri. Insomma, polemiche al vetriolo all’interno dell’Arma, ancora nell’occhio del ciclone per il caso Cucchi.

IL GIORNALE

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