Fabrizio Natale: «Io e mio figlio abbracciati abbiamo pianto insieme». Ricorso per la scarcerazione
Innocenza è una parola che ritorna molto in chi è vicino a Gabriel Natale Hjorth. Ma come dimostrarla? Difficile convincere i magistrati che il giovane non fosse a conoscenza del fatto che l’amico aveva con sé un coltello con una lama di 18 centimetri. Un’arma da guerra, implacabile. È ancora il padre Fabrizio a insistere sul punto: «Gabriel non pensava assolutamente che potesse esserci uno scontro e non sapeva che il suo amico fosse armato. Di cosa fosse veramente accaduto lo ha appreso solo successivamente, al momento del suo arresto. In questi giorni ho letto sui giornali molte cose inesatte sul conto di mio figlio. È un ragazzo normale che studia per diventare un architetto. È sconvolto per la morte del carabiniere e, io come padre, non posso che essere vicino al dolore della sua famiglia».
Al procuratore aggiunto Nunzia D’Elia che lo interrogava sui tempi dell’aggressione, l’americano ha risposto con una domanda: «Ma il carabiniere è morto, è proprio morto morto?», quasi non credesse alle accuse che gli venivano fatte. Eppure lui e l’amico Finn hanno lasciato Cerciello in mezzo alla strada sanguinante, ormai in fin di vita. Si sono dati alla fuga e sono corsi a nascondere coltello e indumenti sporchi di sangue in una intercapedine del soffitto dell’hotel in Prati.
LA FOTO
Il padre non potrà rimanere a lungo a Roma. È una famiglia abbiente quella di Gabriel, ma deve tornare in America per lavorare. Arriverà la madre, al suo posto. I genitori sono separati, però i rapporti tra loro sono cordiali. La donna è molto provata dopo aver visto sulle tivù americane l’immagine del figlio con gli occhi bendati, le mani dietro la schiena e il capo chino, come era solita vedere per i detenuti di Guantanamo. Papà Fabrizio ne ha parlato con il figlio ieri mattina: «È stato un incontro molto commovente – ha ammesso -, ma anche molto duro». Protesterete per quella foto? «Su questo non voglio commentare – ha tagliato corto Natale senior – So che ha subito questo trattamento al momento dell’arresto. È stato aperto un fascicolo alla Procura di Roma e sono pertanto convinto che se ci sono responsabilità saranno accertate».
IL MESSAGGERO
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