Il manifesto suprematista postato sul web prima della strage a El Paso
El Paso conta 680mila abitanti, l’83% dei quali sono di origine ispanica. Sorge di fronte alla città messicana di Ciudad Juàrez e insieme formano un’area metropolitana trans-nazionale, chiamata anche El Paso-Juarez Borderplex, di oltre 3 milioni di persone. A dividerle c’è solo il fiume Rio Grande. Il 40% della popolazione parla spagnolo, tanto che viene considerato la città con la più grande area bilingue dell’emisfero occidentale. Le persone vanno e vengono da un posto all’altro per lavorare, studiare o, più semplicemente, fare degli acquisti. Negli ultimi mesi, El Paso è diventato anche uno dei punti di ingresso degli immigrati irregolari che cercano di raggiungere l’America centrale in cerca di asilo.
È in questo contesto che ha agito Crusius. Nel manifesto, postato prima della strage sulla bacheca di 8Chan, un forum che raccoglie posizioni estremiste, l’autore, che non è ancora confermato essere Crusius, fa riferimento al massacro nelle moschee di Christchurch e alla “Teoria della Grande Sostituzione”. Parla del suo odio per gli immigrati e, in modo particolare, per gli ispanici e li accusa di portare via il lavoro agli americani e di annacquare la cultura statunitense. L’attacco, si legge, sarebbe dunque una risposta “all’invasione ispanica del Texas: loro sono quelli che istigano e non io. Io sto semplicemente difendendo il mio Paese dalla sostituzione etnica e culturale portata da un’invasione“. Nel documento di quattro pagine, l’autore si scaglia anche contro i Democratici e i Repubblicani. “Le mie opinioni sull’automazione e sull’immigrazione e su tutto il resto anticipano Trump e la sua campagna elettorale”.
IL GIORNALE
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