Salvini pronto a sfidare il Colle per votare a febbraio
di Marco Conti
Tanto tuonò che non piovve. Alla fine il governo Conte esce rafforzato dall’ennesimo voto di fiducia. Ad incassare è stato soprattutto Matteo Salvini, che infatti si presenta in aula abbronzato, con aria molto soddisfatta, non attende il risultato finale e continua ad muoversi agitando la tanica di benzina con la quale intende appiccare il fuoco alla legislatura. Il problema, per il leader della Lega, sono i tempi che in politica sono tutto. Ieri non era il momento giusto e lo si è visto nei numeri. Rispetto ai 171 voti con i quali il governo ha iniziato a palazzo Madama la sua corsa, ne mancavano undici. Poca cosa, se si considerano le espulsioni. Ancora meno se si considerano che i no al decreto sono stati 57 e 21 gli astenuti. Anche sommando gli ultimi due numeri – impropriamente se si considera che al Senato l’astensione non è più voto contro – è facile constatare l’enorme margine che ha la maggioranza da sempre al riparo da trame e malpancisti. APPROFONDIMENTI
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