Tav, resa dei conti tra Lega e M5s: oggi il voto al Senato | Ma il premier Conte frena: “Governo non rischia”
La posizione di Conte – Ma fonti vicine a Conte, alla vigilia del confronto, sottolineano da un lato che era impossibile bloccare l’opera per il No della Francia e dall’altro che solo “il Parlamento, nelle sue prerogative sovrane” può decidere di aprire un percorso per “impedire in maniera unilaterale la realizzazione dell’opera”. Insomma, la tesi è che qualsiasi decisione venga presa dal Parlamento, non mette in discussione le scelte del governo e tantomeno il governo stesso.
Tav, gli schieramenti in Senato
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Tra Salvini e Di Maio in Senato per il voto sulla Tav ci sarà il ministro Danilo Toninelli, no Tav convinto e bersaglio preferito delle invettive di Salvini. Da lui, insistono i leghisti, potrebbe partire un rimpasto di governo. Ma in quella che fonti di via Bellerio preannunciano come una “lunga giornata”, si preannuncia una battaglia sul filo della crisi. Il ministro dell’Interno è pronto a sollevare il “problema politico” di un partito che vota contro il suo stesso governo. Se si spingerà fino ad aprire la crisi, i leghisti non sanno dire: “Valuterà lui, parlerà lui”, vanno ripetendo. In molti sostengono che così non sarà, perché agli atti resta il sì del governo all’opera. Ma certo, il no pentastellato diventerà un’altra freccia all’arco del vicepremier contro Di Maio e i suoi.
TGCOM
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