Matteo Salvini è finito in un cul de sac

Insomma, la partita ha preso un altro andamento. Tanto che il Capitano è ora costretto a saltare da una minaccia a una mediazione, dal rompo tutto al chiarimento, a cercare altri modi e altre scuse per arrivare al momento della verità. Intanto i suoi colonnelli premono per la rottura, consci del logoramento generale e del disastro dell’economia. Tema sul quale il “governo del cambiamento” ha fallito da subito, dalla nascita. E ora se ne ha drammatica conferma.

Con le vele gonfiate dal vento antieuropeo, Salvini e Di Maio avrebbero potuto spingere e trattare per cambiare davvero le regole del gioco, ma non lo hanno fatto. Nel senso che l’ansia di violare tetti, vincoli e trattati ha prodotto non la politica economica alternativa promessa, ma uno stanco elenco di mancette elettorali, alcune delle quali solo annunciate (meno tasse) o drasticamente ridimensionate dalla realtà delle cose (quota 100, reddito di cittadinanza). E che comunque, come scritto nella finanziaria del loro stesso governo, non hanno cambiato e non cambieranno l’ineluttabile destino italiano della crescita sero.

Ma ora c’è un elemento in più. Dopo aver già tagliato spese e investimenti nella finanziaria 2019 (tanto per dire, l’Anas ha visto sparire 1,8 miliardi: risultato, decine di cantieri chiusi) per riportare il deficit del balcone a più miti percentuali, i gialloverdi sono stati ora costretti a prendere impegni solenni con Bruxelles per evitare la procedura di infrazione: correzioni ai conti 2019 e rigoroso rispetto dei numeri concordati per il 2020. Insomma, il contrappasso salviniano vuole che il Def 2020 sia già stato scritto. A Bruxelles. E certo non aiuterà l’elezione a presidente della Commissione europea della rigida Ursula von del Leyen, facilitata dall’improvvido no di Salvini al più amichevole Timmermans.

Traduzione: addio alla flat tax, come peraltro si sgola a ripetere il ministro Tria, possibile solo in deficit o a costo di tagli di spesa pesantissimi, del resto già necessari per evitare gli aumenti dell’Iva delle cosidette “clausole di salvaguardia”, multe per aver violato i patti. Insomma, condizionato in politica, fallimentare in economia, Salvini è in un cul de sac. O no?

L’ESPRESSO

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