Siano Conte e Tria a portarci al voto

Alberto Quadrio Curzio Economista, presidente emerito Accademia dei Lincei

La situazione italiana dopo l’apertura sostanziale della crisi per la disdetta del “contratto di governo” da parte di Matteo Salvini non va guardata adesso al passato ma al futuro. Perché il nostro Paese è davvero su una parete molto rischiosa.Sulla scala di difficoltà delle ascensioni in montagna adottata dalla Union Internationale des Associations d’Alpinisme (UIAA) abbiamo l’impressione che il Governo Giallo-Verde ci abbia portato su una via tra il V e il VI grado.

Arrivati qui la parte Gialla del Governo, guardando sotto, ha capito la gravità del rischio mentre la parte Verde è convinta di poter passare oltre arrivando all’XI grado.Cioè ad una via d’arrampicata estrema ,in questo caso al mondo della politica. Quella che porta al potere incontrastato del vincitore delle elezioni che governando per 5 anni avrà il tempo e la forza per rimodellare l’Italia secondo un suo personale progetto.

A questo punto i problemi che si pongono sono molti ma per semplicità li distinguiamo in due: quello di breve termine relativo alla transizione per le elezioni; quello sul pre e sul post-elezioni.

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