I numeri del “partito del non voto”: tutte le alchimie per evitare le urne
Il secondo scenario su cui può nascere una maggioranza parlamentare punta a un accordo tra Cinque stelle, Pd, LeU e sinistra, con l’intero centrodestra all’opposizione. In questo caso i numeri sarebbero sufficienti. Alla Camera, il governo Pd-Cinque stelle conterebbe su una maggioranza di 368 voti: una cinquantina di voti in più rispetto alla soglia di 316 voti per incassare la fiducia. Al Senato, la maggioranza si assottiglia. Pd-M5s-Leu e Misto arrivano a 181 voti: una ventina di parlamentari di margine rispetto ai 161 per far decollare il governo. In questo caso bisognerà capire il potere di controllo del nuovo segretario del Pd Nicola Zingaretti sui parlamentari: i gruppi sono espressione renziana e potrebbero essere tentati a un’ipotesi di accordo con i Cinque stelle, per non perdere la poltrona. Zingaretti ha però chiesto il voto anticipato, mettendo le mani avanti a ogni ipotesi di inciucio.
C’è poi una terza maggioranza che potrebbe nascere in Parlamento. Ipotesi sul tavolo, che però al momento non viene presa in considerazione perché Lega e Fdi hanno chiesto le elezioni anticipate. Scenario che prevede la formazione di un governo di centrodestra, Lega-Fdi-Forza Italia con l’appoggio di una pattuglia di grillini e renziani (responsabili). I numeri vanno trovati in Parlamento con una campagna acquisti: il centrodestra parte a Montecitorio da 262 voti. Servirebbero una cinquantina di parlamentari, tra grillini e renziani, per ottenere il via libera. Al Senato, il centrodestra, senza i responsabili, può contare su 138 voti. Anche in questo caso ne servono almeno una trentina di senatori disponibili a far nascere un esecutivo di centrodestra.
IL GIORNALE
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