Crisi di governo, le 7 scommesse dei protagonisti: da Salvini a Renzi

di Antonio Polito

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Ecco chi deciderà il destino del prossimo governo

Mettetevi comodi. La crisi non sarà lampo. Niente è lampo in politica, devono ancora partire i telegrammi. Il Parlamento proverà a non farsi licenziare da Salvini come una qualsiasi moglie di Enrico VIII. Il vecchio mondo sta morendo ma quello nuovo tarda a comparire «e in questo chiaroscuro nascono i mostri», chiosava Antonio Gramsci. Speriamo di no. Molto dipenderà da come giocheranno le loro carte i protagonisti della crisi. Proviamo a fotografarli ai nastri di partenza e a prevederne le mosse, come se fossimo un’agenzia di scommesse.

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Matteo Salvini. Probabilità di successo: 38%

È a un passo dal capolavoro: sciogliere un Parlamento in cui dispone appena del 17%. D’altra parte è già reduce da un capolavoro: la distruzione del vincitore delle elezioni di un anno fa, tramite abbraccio mortale. Altro che Capitano, dovrebbero chiamarlo il Cobra. Ora sogna un altro capolavoro: prendere la maggioranza assoluta dei seggi da solo. Una cosa che non è riuscita mai a nessuno, con l’eccezione di De Gasperi nel 1948. Spera che l’azzardo d’agosto sia win-win: o si vota subito e vince in autunno, o si fa un governicchio contro cui possa sparare a zero e vince in primavera. Il punto debole è che non può pareggiare. Si è tagliato i ponti alle spalle. O trionfa e si prende i «pieni poteri», o finisce spiaggiato, e non al Papeete. Il partito del Tutto Tranne Salvini lo aspetta sul bagnasciuga. Probabilità di successo: 38%

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