Mozione di sfiducia, capigruppo riuniti: è scontro sui tempi. Di Maio: “Nessuno vuole sedersi al tavolo con Renzi”
La crisi di governo entra a Palazzo Madama, dove alle 16 è iniziata la conferenza dei capigruppo che dovrà fissare la data del dibattito – e del voto – parlamentare sulla mozione di sfiducia presentata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini nei confronti del premier Giuseppe Conte. Ma la presidente del Senato Elisabetta Casellati avverte: se in capigruppo dovesse registrarsi uno scontro e un conseguente stallo, sarà l’Aula ad avere l’ultima parola: “La convocazione dell’Assemblea, nell’ipotesi in cui il calendario dei lavori non venga approvato in capigruppo all’unanimità, non costituisce forzatura alcuna, ma esclusivamente l’applicazione del regolamento”, afferma Casellati. “L’art. 55, comma 3, prevede infatti che sulle proposte di modifica del calendario decida esclusivamente l’Assemblea, che è sovrana. Non il presidente, dunque”, aggiunge, sottolineando che il “rispetto delle regole” è a “garanzia” dei cittadini.
SCHEDA: Che cosa succede ora
Di Maio riunisce i parlamentari M5s
E mentre prende corpo una possibile scissione nel Partito Democratico, il M5s riunisce i gruppi parlamentari per fare il punto su timing e linea da seguire durante la crisi di governo. Alla fine il capo politico Luigi Di Maio, con una diretta Facebook, dice: “Qui nessuno vuole sedersi al tavolo con Renzi. Mezze aperture, chiusura: il M5S vuole una cosa: che si apra al taglio dei parlamentari. Non ci sono giochi di palazzo da fare, addirittura sento parlare di nuovi gruppi. I gruppi si presentano alle elezioni”.
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