Forzature d’agosto
di Massimo Franco
Dalle convulsioni della crisi sta rispuntando quello che un tempo si sarebbe definito il centrodestra. Si profila un patto preventivo e di convenienza tra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, accettato dal capo della Lega come lasciapassare per arrivare presto al voto anticipato. Anche se parlare di centrodestra è più un omaggio alle categorie del passato che ai rapporti di forza di oggi. La coalizione che tende a saldarsi ha forti connotati di destra euroscettica, e deboli cromosomi moderati. E si candida a spostare l’Italia su un asse continentale inedito e gonfio di insidie internazionali.
Ma a Salvini l’involucro importa poco. Ha fretta di chiudere la crisi con la data del voto in autunno, per non perdere il vantaggio datogli nei sondaggi. Teme che altrimenti i timori di sconfitta del Movimento Cinque Stelle si saldino con un partito del non voto più esteso, pronto a tutto per provare a evitare lo scioglimento delle Camere. Oggi il Senato deciderà il calendario della crisi, e l’esito rimane un rebus. Probabilmente il premier Conte andrà al Senato il 20 agosto: una data sgradita a Salvini, che avrebbe voluto tempi più stringenti.
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