Salvini dice sì al taglio dei parlamentari M5S: «Allora ritiri la mozione di sfiducia» La Lega va sotto, Conte in aula il 20 agosto
19,10 Il Senato ha respinto le proposte di votare domani la mozione di fiducia contro Conte. Il premier sarà in Aula il 20 agosto alle 15. Il no alla mozione è arrivato con i voti di Partito democratico e Movimento 5 Stelle. Lega battuta, dunque.
Ore 19,08 Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli ha dichiarato: «La proposta di votare il taglio di Salvini è possibile solo se non viene votata la sfiducia al governo, mi aspetto che venga ritirata la mozione di sfiducia». A chi gli chiedeva eesta la mozione di sfiducia della Lega a Conte? Salvini ha risposto «Chi ha detto il contrario…».
Ore 18,36 Prende la parola il capogruppo del Pd Andrea Marcucci. ««Il momento è molto delicato per il Paese e credo non si possa ascoltare una dose così intensa di bugie e offese nell’aula del Senato. Salvini si è dimenticato di essere stato al governo negli ultimi mesi – dice – è lui che ha portato gli italiani al disastro».
Ore 18,20 Bagarre in Aula al Senato durante l’intervento del vicepremier Matteo Salvini, con numerose interruzioni e proteste dai banchi del Pd, che lo accusavano di sforare i tempi. A cui il leader della Lega ha risposto con battute. «Invidio un po’ di abbronzature che vedo tra di voi…», una delle risposte di Salvini ai dem. «Mamma mia che fatica. Per essere antifascisti siete frizzantelli. Poi i fascisti siamo noi…», e poi «Amici dei Cinque stelle, prima di allearvi con questa squadra pensateci tre volte, auguri…». Polemiche anche tra i dem e la presidente Elisabetta Casellati, con l’accusa di concedere a Salvini uno sforamento dei tempi eccessivo. «Faccio parlare tutti, anche prolungando i tempi, senza distinzione di gruppo», ha risposto Casellati al Pd.
18,20 Chiamato in causa più volte nel suo intervento da Matteo Salvini, l’ex premier e senatore del Pd Matteo Renzi ha ascoltato l’intervento del vicepremier Matteo Salvini in Aula al Senato senza reazioni visibili. Poi si è alzato per consultarsi velocemente con il capogruppo del Pd Andrea Marcucci. Alla proposta di Salvini di votare il taglio del numero dei parlamentari ha sorriso.
Ore 18,20 Il ministro dell’Interno Matteo Salvini prende la parola e partono le contestazioni. Salvini parla seduto ai banchi della Lega nell’Aula del Senato e non a quelli del governo. «L’Italia vuole avere certezze – dice e non c’è niente di più dignitoso e lineare che dare la parola al popolo. Non capisco questo terrore e disperazione di andare al voto. Lo capisco per Renzi perché con i disastri che ha fatto gli italiani lo mandano al voto subito». Poi, parlando della richiesta di Di Maio di portare avanti la riforma parlamentare, dice: «Ho sentito più volte Di Maio in questi giorni chiedere il taglio dei parlamentari. Prendo la palla al balzo: la Lega voterà per anticipare il taglio dei parlamentari, si chiude in bellezza con la promessa fatta agli italiani, e poi per dignità e onestà si va subito al voto. Se voi siete pronti, noi siamo pronti. Noi andiamo a testa alta a chiedere agli italiani di darci la possibilità di governare per cinque anni ».
Ore 18,10 È iniziata al Senato la seduta dell’Aula sul calendario. L’Assemblea dovrà esprimersi sulle modifiche del calendario stabilite ieri dalla capigruppo a maggioranza. Il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, prendendo la parola in Aula, ha chiesto di votare domani la mozione di sfiducia nei confronti del premier Giuseppe Conte. Anche la capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, chiede che il voto sia domani. «Chi è vera opposizione dimostri di esserlo. Questo dibattito dimostra chi non vuole dare la parola agli italiani e tenere in piedi il governo per mantenere le poltrone», ha detto.
ore 18.00 «Ritirare i ministri? «No, perché mai. Ora parlo in Aula e sentirete». Così Matteo Salvini, poco prima dell’inizio della discussione in Aula, annuncia ai cronisti che non ritirerà i suoi ministri dal governo Conte.
Ore 17.00 «Per me le forze politiche responsabili, nella mia testa tutte, devono bloccare l’aumento dell’Iva. Si può fare, ma bisogna avere il coraggio e la forza di dar vita a un governo». Prima del voto in Aula, nella giornata decisiva per la calendarizzazione della crisi di governo, l’ex premier Matteo Renzi, oggi senatore del Pd, parla in conferenza stampa a Palazzo Madama e ribadisce la sua linea politica: no al voto subito. «I senatori oggi in Aula scopriranno che il ministro dell’Interno non vuole votare oggi in Senato perché è in minoranza». «Dobbiamo essere uniti per fermare la deriva Papeete – ha detto ancora Renzi – Ho voluto lanciare un appello alle forze politiche che oggi ha lo spazio per poter essere accolto. Non darò alibi a nessuno per far saltare l’accordo che il tabellone di Palazzo Madama mostrerà stasera essere possibile». «Salvini si deve dimettere – ha aggiunto – altro che ritirare la delegazione, si dimetta e torni ai suoi mojito e oggi si scriva una nuova pagina per l’Italia».
Ore 15.40 La richiesta del Movimento 5 stelle di anticipare alla prossima settimana il voto alla Camera sul taglio dei parlamentari sembra destinata a non avere esito positivo. Perché l’ipotesi passi in capigruppo, qualora la Lega si dovesse sfilare, i 5 Stelle dovrebbero chiedere aiuto al Pd, che, a quanto fanno sapere fonti parlamentari, sarebbe intenzionato a votare contro.
Ore 15.03 «Ho un metodo di lavoro e anche un obiettivo: lavorare nell’interesse del Paese». A dirlo è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a Foggia a margine del vertice in prefettura. «Non ho mai chiesto al mio staff —ha aggiunto il premier — di quale colore politico fossero, non sono mai andati a controllare di quale colore politico fossero. Quando si lavora nell’interesse del Paese non conta il colore politico».
Ore 14.31 «Salvini ha chiesto il voto in Aula. Ma è stato un errore clamoroso perché se si vota Salvini perde», scrive su Facebook Matteo Renzi. «Lo conosco e credo che Capitan Fracassa stia cercando una scusa per non votare — attacca l’ex segretario pd —. Farà di tutto per non votare. Perché il tabellone dei risultati di oggi gli farà molto male. Molto».Per mercoledì 21 agosto il presidente del Pd Paolo Gentiloni ha convocato la direzione per discutere della crisi di governo . Al Nazareno sono in azione agenti della digos, artificieri e vigili del fuoco per una busta sospetta. All’interno del plico, recapitato al segretario Nicola Zingaretti e proveniente dal Regno Unito, c’era dell’eroina. Lo si apprende da fonti della Questura di Roma.
Ore 13.18 «Sono impegnato al Viminale. Oggi è una giornata delicata sul tema immigrazione», Matteo Salvini risponde così a chi gli chiede se ha in programma un incontro con Silvio Berlusconi. Il vicepremier con un post su Facebook annuncia di essere «al lavoro per evitare lo sbarco di oltre 500 migranti a bordo delle navi di due Ong, una francese e una spagnola». Il riferimento è alle persone salvate dalla Ocean Viking e dalla Open Arms che sono ferme in mezzo al mare, in attesa di uno sbarco. Intanto Forza Italia fa sapere di essere contraria a qualsiasi ipotesi di accordo che comporti una lista elettorale unica. Lo hanno deciso gli azzurri riuniti in coordinamento a Palazzo Grazioli.
Ore 13.09 Sull’ipotesi di un governo di legislatura con i 5 Stelle interviene anche Matteo Renzi. «Non mi impicco a una formula o all’altra. La priorità è evitare che l’Italia vada in recessione», dice l’ex premier. «Per colpa dei litigi tra i partiti, se votiamo adesso l’Iva schizza al 25 per cento e questo comporta che l’Italia vada in recessione. Io da ex premier conosco i numeri del bilancio, l’Italia rischia la recessione e questo non possiamo permettercelo», conclude.
Ore 12.16 «Sono qui con Francesco D’Uva, il nostro capogruppo alla Camera. Abbiamo appena inviato al presidente della Camera la nostra richiesta per calendarizzare urgentemente in Aula il taglio di 345 parlamentari», annuncia su Facebook Luigi Di Maio. « Con la Lega abbiamo portato avanti questa proposta per 14 mesi. L’abbiamo votata insieme al Senato il 7 febbraio 2019, poi alla Camera il 9 maggio 2019, poi di nuovo al Senato l’11 luglio 2019 (un mese fa) e ora mancano due ore di lavoro ed è legge. Accetterà di portarla in aula? Oppure tradirà?», si chiede il vicepremier.
Ore 12.10 Silvio Berlusconi riunisce i suoi a palazzo Grazioli in vista del confronto con Salvini.Con l’ex premier ci sono, tra gli altri, il vicepresidente del partito, Antonio Tajani, Gianni Letta e Niccolò Ghedini.
Ore 10.45 Intanto nel Pd continua a far discutere l’apertura di Matteo Renzi a un governo istituzionale con il Movimento 5 Stelle. «Bettini indica un percorso difficile ma intelligente che credo valga la pena provare a percorrere. Sarà pieno di insidie e potremo provarci solo con un patto interno al Pd: lavorare tutti come una squadra, unita intorno al segretario», scrive su Twitter Dario Franceschini, facendo riferimento alla proposta di Goffredo Bettini di un governo di legislatura. Bettini nell’intervista al Corriere aveva definito «un tragico errore» l’idea renziana. Anche Maurizio Martina apre al confronto con i 5 Stelle, pur precisando che «i margini sono assai limitati» «Considero la traccia di lavoro proposta in queste ore da Goffredo Bettini giusta e da sostenere — dice l’ex segretario a Circo Massimo su Radio Capital — Non accordi di corto respiro ma una vera svolta utile al paese a partire da europa, lavoro, scuola, ambiente».
Ore 10.04 «Dopo aver tradito gli italiani facendo cadere il presidente Conte, pugnalando alle spalle il Paese, Matteo Salvini e la Lega tornano indietro anche sul taglio di 345 parlamentari. Il Movimento 5 Stelle ha voluto fortemente questa riforma epocale e siamo riusciti a portarla fino all’ultimo atto. Mancano poche ore di lavoro, una sola votazione per tagliare 345 poltrone», replica il Movimento sul Blog delle Stelle. « Salvini ha già fatto capire che difenderà la Casta e voterà no alla sforbiciata di poltrone — attaccano i pentastellati — Tutto ciò è vergognoso. Dopo essere tornato a casa ad Arcore, accolto da Berlusconi e Meloni, ha obbedito immediatamente al primo diktat: salvare le poltrone dei politici con i loro stipendi d’oro da 14 mila euro al mese».
Ore 09.19 «Renzi di nuovo al governo grazie ai 5Stelle? Una truffa contro gli Italiani, una vergogna», dice Matteo Salvini. Il vicepremier torna all’attacco sul possibile asse tra i renziani e il Movimento 5 Stelle per un governo istituzionale. Ieri, lunedì 12 agosto, il leader del Carroccio aveva convocato i suoi per ribadire che quella di oggi sarà una giornata decisiva. Il vicepremier ha fretta di chiudere la crisi con la data del voto in autunno, per non perdere il vantaggio datogli nei sondaggi. Teme che altrimenti si rinsaldi il partito del non voto, pronto a tutto per provare a evitare lo scioglimento delle Camere.
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