Open Arms, Trenta non firma il divieto d’ingresso del Viminale. Conte a Salvini: «Soccorri i migranti»
Il ministro dell’Interno, che non ha nessuna intenzione di autorizzare lo sbarco, ha quindi firmato nella notte un nuovo divieto di ingresso nelle acque italiane, facendone un nuovo caso politico che diventa motivo di scontro tra gli ex alleati a pochi giorni dalla mozione di sfiducia contro il governo. In mattinata era stato proprio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a scrivere al ministro dell’Interno per chiedergli di mettere in sicurezza i 32 minori a bordo. Ma la replica di Salvini era stata sferzante: «Il presidente del Consiglio mi ha scritto per lo sbarco di alcuni centinaia di migranti a bordo di una nave di una Ong che però è straniera e in acque straniere. Gli risponderò garbatamente. Non si capisce perché debbano sbarcare in Italia». E poi ancora: «C’è un disegno per tornare indietro e aprire i porti, un patto innaturale Pd-M5S. Ma io non torno indietro». Dopo la pronuncia del Tar, Salvini annuncia un nuovo divieto di ingresso nelle acque territoriali: «Firmerò il mio no perché complice dei trafficanti umani non lo sarò mai, altri se ne assumano la responsabilità». E anche un ricorso al Consiglio di Stato «in ragione di nuovi episodi». E cioè che la nave «ha fatto sistematica raccolta di persone con l’obiettivo politico di portarle in Italia».
Ma la Ong spagnola ha già pronta la contromossa con la richiesta di un commissario ad acta, che si sostituisca a Salvini nell’autorizzare l’ingresso nelle acque territoriali e lo sbarco. Intanto il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, dopo essere stata in contatto con il Tribunale dei minori di Palermo, ha attivato due navi della Marina militare che stanno scortando Open Arms. Sarebbero pronte a trasbordare i minori a bordo.
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