Europa in rosso con la frenata tedesca e i tassi Usa: Milano perde il 2,5%, Wall Street va giù
di FLAVIO BINI e LUCA PAGNI
MILANO – In Germania, i timori per una brusca frenata della crescita economia, come non si vedeva da anni. Negli Usa, l’inversione della curva dei tassi di interesse, con i bond decennali che ora valgono meno di quelli a due anni, negli ultimi 40 anni segnale di una recessione globale in arrivo. In Cina, oltre al rallentamento della produzione industriale i conflitti geopolitici, tra guerra dei dazi con gli Usa e scontri a Hang Kong, la piazza finanziaria più importante dell’Asia. L’insieme delle tre cose ha dato vita a una giornata pesantemente negativa per le Borse occidentali, con i listini europei che hanno chiuso in profondo rosso e Wall Street che alla fine ha fatto anche peggio.
A Piazza Affari, il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in calo del 2,53% appena sopra la soglia di 20 mila punti. Negative anche le prestazioni dei principali listini continentali: il Cac40 a Parigi ha perso il 2% e il Dax30 a Francoforte il 2,2%, Le Borse hanno subito preso un andamento negativo con i dati della produzione industriale in Cina (cresciuta del 4,8%, il ritmo più basso degli ultimi 17 anni) e con il dato del Pil Germania del secondo trimestre sceso dello 0,1% sul trimestre precedente e salito dello 0,4% su anno. L’inversione dei tassi di interesse negli Usa ha completatato il quadro negativo. A Wall Street la giornata è di conseguenza iniziata male e quando si è conclusa la caduta è una delle peggiori dell’anno: il Dow Jones ha ceduto il 3,05% e il Nasdaq il 3,04%.
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