Nessuna illusione sui conti Non esiste alcun “tesoretto”
Chiunque vada al governo non avrà vita facile. Matteo Renzi nella intervista ferragostana a Repubblica, tra le altre cose, si è detto certo che l’Italia in giallo-rosso, o comunque un esecutivo alternativo senza la Lega di Matteo Salvini, in Europa riuscirà a strappare più flessibilità sui conti grazie all’appoggio di Francia e Spagna e guadagnerà «spazi di manovra».
Peccato che questi spazi non esistano e che il colore del governo su questi temi, dalle parti di Bruxelles pesi solo marginalmente.
Sulla prossima legge di Bilancio pesa già un’ipoteca da 27 miliardi. Sono i 23,1 che serviranno a disinnescare le clausole di salvaguardia che prevedono l’aumento dell’Iva più altre spese inevitabili.
Nei giorni scorsi è circolata, per l’ennesima volta, la speranza che dai conti dell’anno in corso spunti un tesoretto per il 2020. In particolare, le entrate extra provenienti dalla fatturazione elettronica e i risparmi da Quota 100 e reddito di cittadinanza. Una dote che potrebbe arrivare a sei miliardi di euro.
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