Conte al bivio, pronto a dimettersi. Contatti con Mattarella
C’è da dire che al capo dello Stato non piacciono
anche soluzioni meno pasticciate, come un governicchio messo su solo per
evitare il voto. Rientrato in anticipo dalla Maddalena (si è concesso
un rapido passaggio a Palermo), Mattarella userà le ore
che separano dallo show-down per capire – anche a livello
internazionale – l’aria che tira. Osservatori del Palazzo danno per
scontato contatti con Conte: di certo, se il premier sceglierà la strada
che appare più diritta, e cioè dopo le comunicazioni salirà al Colle a
dimettersi evitando quel voto parlamentare che gli precluderebbe la
possibilità di tornare in pista in un secondo momento, il presidente
della Repubblica comincerà le consultazioni.
Probabile che si
tengano già il 21 agosto e che in 48 ore si esauriscano. A meno che dai
colloqui non venga fuori qualche scenario serio: in quel caso, il Colle
le allungherebbe quanto basta per capire se la soluzione che si
prospetta è seria. Piuttosto che una roba abborracciata, il refrain che
risuona al Quirinale, meglio il voto.
Ciò che accadrà, in gran parte dipenderà da Conte che, al momento, ha una sola via d’uscita: rompere con Salvini. Metti questo, aggiungi che i pentastellati – convinti d’aver il coltello dalla parte del manico – provocano il leghista: “Anche oggi si dimette domani”, mentre Di Maio – di ritorno dal Cilento – dà appuntamento in aula direttamente martedì. Risultato: tutti danno per chiuso il forno leghista, ma vai a sapere.
Di contro, tutti danno per aperto il forno democratico, però in politica tutto è possibile. Lo sa bene il Cavaliere che – temendo come la peste – l’inciucio giallo-rosso da una parte gronda ira contro Salvini per aver agevolato una soluzione del genere, dall’altra non esclude di aiutare M5s-Pd magari con un gruppetto di responsabili. Da notare che il tentativo con i democratici potrebbe saltare non sul programma ma sui nomi: la discontinuità chiesta al Nazareno passa per la defenestrazione non solo di Di Maio ma pure di Conte. Certo: il premier in questi mesi ha creato un buon rapporto con il Quirinale, ma il capo dello Stato è fermamente deciso a non imporre nessuna soluzione né a fare blocco su alcuno.
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