Open Arms insiste: “Sbarco subito a Lampedusa” ma apre alla proposta di portare i migranti in Spagna su un’altra nave
di ALESSANDRA ZINITI
“Non possiamo allontanarci dalla costa in condizioni di sicurezza con le persone a bordo. Dobbiamo sbarcare ora”.
Open Arms insiste. Anche dopo la nuova offerta del governo spagnolo del
porto più vicino di Minorca nelle Baleari, la Ong sostiene di non
essere in grado di riprendere il mare. “Stiamo vivendo una situazione
di forte ansia e questo rende la situazione ingestibile per la
sicurezza a bordo, non possiamo mettere a repentaglio la sicurezza e
l’integrità fisica degli immigrati e dell’equipaggio” la risposta
inviata via mail a Madrid che ieri, dopo 18 giorni di attesa, di fronte
all’ostinato no di Matteo Salvini (che la Spagna intende portare
davanti alle autorita’europee) ha sbloccato la situazione offrendo un
porto sicuro, prima quello troppo lontano di Algeciras, poi quello di
Minorca. Dove la Open Arms potrebbe dirigersi accompagnata da navi
della Guardia costiera italiana messe ieri a disposizione dal ministro
Toninelli. Ipotesi che la Open Arms sarebbe disposta ad accettare se i
107 migranti fossero trasbordati e affrontassero la traversata su
un’altra nave “adatta per raggiungere il porto spagnolo in breve tempo e
compatibile con la situazione attuale”. Fermo restando il rischio di
possibili reazioni inconsulte dei migranti (che temono sempre di
essere riportati in Libia) davanti ad un possibile trasbordo su una
nave militare per riprendere la navigazione.
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