Matteo Salvini è già all’opposizione
È un pugile suonato dall’ultimo gancio inaspettato che gli è stato sferrato dai cinque stelle. C’aveva sperato in un cambio di rotta, nella riedizione di un contratto-bis per scongiurare “il governo arlecchino e dei perdenti”. Chiaro riferimento al gotha renziano, che Matteo Salvini, se può, condanna a ogni piè sospinto. Ecco, il leader del Carroccio non si aspettava quella nota vergata nella casa di Beppe Grillo a Marina di Bibbona, che a metà pomeriggio gli spezza la corsa e lo definisce “inaffidabile e non credibile”. “Io – si sfoga con chi lo ha sentito – ho dato l’anima per questo esecutivo, e loro cosa fanno? Mi accusano di essere inaffidabile. Chi è inaffidabile io, o loro che si spartiscono le poltrone con Renzi e la Boschi?”. La nota di fatto cala il sipario all’esperienza di governo gialloverde. E spiana, forse, la strada alla nascita di un esecutivo che ricalcherà la maggioranza “Ursula” – benedetta dal professore Romano Prodi – la stessa che ha eletto la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen.
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