Una telefonata a Draghi ci allungherebbe la vita
E allora? Non voglio dare consigli – non ne ho neppure l’autorevolezza – ma se mi è permesso di giocare per un attimo a fare Mattarella io una telefonatina a Mario Draghi la farei. Così, tanto per non lasciare nulla di intentato.
Ad alcuni – soprattutto ai filosovranisti – il nome di Draghi provoca l’orticaria perché associato all’euro alta burocrazia. Ma si tratta di un pregiudizio, di una falsa vulgata, cioè erronea traduzione della verità. Mario Draghi è in realtà un arci italiano, europeista convinto e intelligente che da presidente della Banca centrale europea ha tenuto testa agli egoismi e alle spinte franco-tedesche. Non l’ha fatto urlando e insultando ma facendo valere con autorevolezza la ragione, le regole e la sua autonomia di governatore sancita dai trattati.
Mario Draghi ha appena terminato il suo mandato alla Bce, il mondo lo corteggia e lo stesso Trump lo vorrebbe tutto per sé. Se fosse così folle da accettare di tornare a casa (a proposito di cervelli in fuga) per salvare il suo paese credo che ben pochi dei rissosi protagonisti della politica italiana potrebbero stupidamente dire «no, con lui no». Non penso a un governo tecnico, ma politico e soprattutto finalmente autorevole e rispettato. Chi ha salvato l’Europa dal default certamente saprebbe salvare l’Italia dal pasticcio in cui si è infilata.
Presidente Mattarella, almeno ci provi. Quella a Draghi può essere la telefonata che ci allunga la vita. Il numero penso lo abbia in agenda.
IL GIORNALE
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