Caro Matteo, che pasticcio ci hai combinato
La bella notizia è che questo governo è ufficialmente finito. Ma la giornata di ieri ce ne ha offerte altre due.
La prima: Conte, parlando al Senato, ha sbattuto con violenza la porta
in faccia a Salvini («è mosso da interessi personali, irresponsabile,
imprudente, opportunista, maldestro») decretando la fine dell’alleanza
presente e futura con la Lega. La seconda: Conte, nella sua
«comunicazione» ha fecondato l’embrione di un nuovo governo tra Cinque
Stelle e Pd e si è candidato, con un discorso programmatico più da
premier entrante che uscente, a guidarlo con eccesso di ambizione – lui
stesso.
Dopo aver ascoltato la replica di Renzi, direi che la
pratica è ben avviata. Le elezioni, quindi, si allontanano e si avvicina
un governo di sinistra-sinistra (Cinque Stelle-Pd). Per ora, in attesa
del lavoro di Mattarella, parliamo di «tendenze», ma se il buongiorno
si vede dal mattino non siamo messi bene.
Diavolo di un Salvini.
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