Europa chiude in rosso. Piazza Affari tiene con le banche e spread sotto 200

Sul mercato valutario l’euro, dopo avere ritrovato brevemente quota 1,11 dollari, torna a scendere e archivia la seduta a 1,108 (1,1078 dollari in avvio e 1,099 ieri) e vale 118,04 yen (117,808 all’apertura e 118,17 ieri), mentre il dollaro-yen è pari a 106,44. Petrolio in flessione con il Wti che cede lo 0,7% a 55,25 dollari al barile.

Usa, Pmi deludente: ora si guarda alla Fed

Nel dettaglio l’attivita’ manifatturiera americana e’ peggiorata
ulteriormente ad agosto contraendosi per la prima volta dal settembre del 2009: il dato flash che ne misura l’andamento è sceso a 49,9 dai 50,4 punti di luglio. Ha pesato il calo dei nuovi ordini, il secondo negli ultimi quattro mesi. Anche se marginale, l’ultima flessione e’ stata la peggiore da
esattamente 10 anni. Male anche l’attivita’ nel settore servizi statunitense, che ha perso terreno ad agosto. La lettura flash dell’indice servizi Pmi, redatto da Markit, si e’ attestata a 50,9 punti dai 53 punti di luglio; si tratta del dato peggiore da tre mesi a questa parte. Il dato comunque, superiore a 50 punti, conferma un’espansione della congiuntura. In generale, gli occhi sono puntati sul discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, domani a Jackson Hole, e su eventuali indicazioni sui tassi, dopo gli ultimi attacchi del presidente americano Donald Trump.

Per la crisi di Governo è giornata clou di consultazioni

In Italia invece i riflettori restano sulla crisi di Governo e i mercati continuano a credere in una soluzione politica che eviti le urne, almeno nell’immediato. Oggi al Quirinale si concludono le consultazioni con i colloqui tra il presidente della Repubblica e i principali partiti. Mentre sono in corso le trattative tra Pd e M5S su una possibile nuova maggioranza, Sergio Mattarella ha già fatto capire di non volere un governo istituzionale, chiedendo la formazione in tempi rapidi di un esecutivo politico, altrimenti si andrà al voto.

Nell’Eurozona bene i dati sul manifatturiero
Il recente indebolimento dell’economia dell’Eurozona si è protratto al mese di agosto, con una modesta crescita dell’attività dovuta a un marginale incremento di nuovi ordini. A metà di questo terzo trimestre, il trend si ripete con la crescita dei servizi compensata dalla flessione manifatturiera. Si assiste ad agosto al crollo della fiducia delle aziende dell’Eurozona, alcune delle quali mostrano una certa reticenza ad assumere. Dai dati flash diffusi da Ihs Markit l’indice manifatturiero è salito a 47 punti dai 46,5 di luglio, al massimo da due mesi e l’indice dei servizi a 53,4 (53,2 a luglio).
Inoltre, è accelerato il settore privato in Francia ad agosto e migliora anche il manifatturiero con l’indice Pmi che si porta sopra quota 50 (a 51 da 49,7 di luglio). E’ migliorata lievemente l’attività manifatturiera in Germania ad agosto ma l’economia tedesca continua a sottoperformare secondo gli ultimi dati Pmi flash diffusi da Ihs Markit che indicano un andamento ai minimi da sei anni (l’indice Pmi manifatturiero è salito a 43,6 da 43,2 di luglio).

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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