Trump scatenato contro Cina e Fed affonda le Borse. Wall Street giù del 2%
di Paolo Paronetto e Stefania Arcudi
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Seduta frenetica per le Borse europee che
hanno cambiato più volte direzione, chiudendo alla fine in calo,
strette tra il nuovo capitolo del braccio di ferro commerciale Stati
Uniti-Cina, il discorso del presidente della Fed Jerome Powell a Jackson
Hole e i commenti pesantissimi di Donald Trump. I listini (Milano
-1,65%, Parigi -0,95%, Francoforte -1,07%, Madrid -0,6% e Londra -0,47%)
erano partiti in rialzo, poi hanno invertito bruscamente rotta dopo che
la Cina ha imposto nuovi dazi su importazioni americane per 75 miliardi
di dollari. Le Borse avevano ritrovato quota con Powell, che si è
impegnato ad agire in modo appropriato e con stimoli maggiori per
l’economia americana, pur non dando indicazioni su tempi e modi, ma
hanno finito in discesa dopo i commenti del presidente americano su Cina
e Fed. «La mia sola domanda è, chi è il nostro più grande nemico, Jay
Powell o il presidente Xi?», ha scritto su Twitter Donald Trump, da un
lato dicendo che Powell «non ha fatto niente, come al solito». Sulla
Cina ha detto che «l’America può fare a meno di Pechino» invitando alle
aziende americane «a cercare alternative» e preannunciando una risposta a
Pechino già in giornata.
Per tutta risposta, Wall Street affonda
con l’escalation delle tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina. Il
Dow Jones perde il 2,01% a 25.724,52 punti, il Nasdaq cede il 2,57% a
7.785,53 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 2,12% a
2.860,92 punti.
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