G7 a Biarritz: agenda “pesante” per i grandi della Terra, con Brexit, Iran e dazi

Iran
Il futuro dell’accordo internazionale sul nucleare iraniano è un tema scottante, dopo l’uscita unilaterale di Washington e il progressivo disimpegno di Teheran. A pesare, la tensione nella regione del Golfo Persico dove negli ultimi tempi si sono moltiplicati gli attriti, con il sequestro di una petroliera britannica e l’abbattimento di un drone americano. Alla vigilia del summit, Macron ha accolto a Parigi il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, che nei giorni scorsi si era detto pronto a lavorare sulle proposte francesi, e cioè un ammorbidimento delle sanzioni, in cambio del ritorno dell’Iran al pieno rispetto dell’accordo e di ulteriori colloqui col regime sul programma balistico e i dossier regionali.

Dazi
La guerra commerciale tra Usa e Cina scuote il mondo e preoccupa seriamente l’Ue, che in occasione del G7 teme una nuova offensiva di Trump. L’inquilino della Casa Bianca la settimana scorsa ha affermato che i negoziati con Pechino previsti a settembre sono ancora in piedi, avvertendo pero’ che una nuova piazza Tienanmen, e cioe’ un eventuale ricorso alla violenza contro i manifestanti a Hong Kong, avrebbe conseguenze negative sui colloqui. La Cina ha appena annunciato che imporrà nuovi dazi su 75 miliardi di dollari di beni «made in Usa» come risposta alle annunciate tariffe americane al 10% su 300 miliardi di beni cinesi a partire dal 1 settembre prossimo e in alcuni casi rinviate al 15 dicembre.

Ritorno della Russia 
A suggerire il possibile ritorno della Russia in seno ai grandi della Terra e il ripristino del formato G8 e’ stato Trump, pochi giorni prima del vertice. «Sarebbe meglio avere la Russia dentro», ha dichiarato, dicendosi pronto ad appoggiare una simile proposta. Se Macron stesso ha dimostrato un’apertura in tal senso (all’inizio della settimana ha ospitato in Francia il presidente russo Vladimir Putin, con il quale e’ stata sollevata la questione ucraina, viatico per il riavvicinamento della Russia all’Occidente), piu’ fredda e’ stata l’accoglienza nel resto d’Europa, con la cancelliera tedesca Angela Merkel e Boris Johnson contrari alla proposta, cosi’ come l’Ue. Scontata l’opposizione di Kiev, che ha ricordato come la ragion d’essere dell’espulsione di Mosca dal consesso internazionale nel 2014 sia tuttora presente, come ritorsione per l’annessione della Crimea e l’aggressione della regione orientale dell’Ucraina. Scarso entusiasmo anche da parte della Russia: il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha commentato che il ritorno al G8 non e’ un obiettivo di per sè e che è preferibile il formato del G20.

Kashmir
La regione contesa da decenni tra India e Pakistan è tornata a destare la preoccupazione internazionale all’inizio di agosto in seguito alla decisione di New Delhi di revocare lo status speciale concesso nella Costituzione fin dal 1948, scatenando la reazione di Islamabad e suscitando timori di una possibile guerra tra i vicini, entrambe potenze nucleari. Il premier ultra-nazionalista indu’ Narendra Modi e’ stato invitato al vertice e ha già avuto un incontro con Macron alla vigilia dell’appuntamento a Biarritz. Finora, le potenze occidentali hanno esortato al dialogo, invitando i due Paesi alla moderazione; Johnson, in una recente telefonata con il leader indiano, ha sottolineato che si tratta di una crisi che deve essere risolta «bilateralmente».

LA STAMPA

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