Tutti con Zingaretti per stoppare Di Maio
“Almeno Calenda non va nel toto-ministri”, ghignano alcuni parlamentari, tra i pochi presenti in un Transatlantico di Montecitorio deserto e, addirittura, con i lavori in corso. Transatlantico dove insistono, però, diversi parlamentari dem emiliani che presidiano il territorio tra la Camera e il Nazareno. E proprio loro, da giorni, sfornano comunicati a raffica pro-governo giallorosso: prima “non rinunciare alla sfida di un governo di svolta”; poi, “definite le condizioni di un governo di svolta, il Pd sia unito”. E via dicendo. Parole che sanno di tautologia, o di ovvietà, ma dal significato politico chiaro. Di peso anche le firme: Luigi Tosiani, segretario del Pd di Bologna, Virginio Merola, sindaco della città felsinea, Gianluca Benamati, Francesco Critelli, Luca Rizzo Nervo, parlamentari bolognesi e pure di diverse aree (cuperliani, zingarettiani, renziani ed ex).
Insomma, in queste ore, e giorni, concitati di crisi di governo e di trattative allo spasimo in pochi si sono accorti che, tra le tante pressioni che Zingaretti ha subito per chiudere l’accordo con i 5Stelle, c’è stata anche quella del partitone emiliano-romagnolo, il solo rimasto ancora in piedi in Italia. Presto, in regione, si vota e i dem non hanno alcuna intenzione di perdere l’ultima roccaforte rossa, magari anche lavorando a un accordo anti-Lega con il M5s.
QN.NET
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