Salvini capitano? Sì, ma non del Titanic
Il Capitano solitario si
è messo nei guai. Se l`alleanza tra Zingaretti e Di Maio diventerà,
oltre che di governo, anche politica, per Salvini qualsiasi elezione non
sarà una passeggiata, non come poteva apparire fino a ieri. In pratica,
nonostante il grande consenso di cui ancora gode, non può sperare di
vincere facile da solo contro una alleanza Pd-Cinque Stelle che già oggi
supera il 40 per cento.
Matteo Salvini deve quindi decidere se dopo
aver chiuso i porti vorrà chiudere anche la porta di una alternativa
alla sinistra-sinistra. Né può pensare, dopo i casini che ha combinato,
di tornare con i suoi vecchi alleati cavandosela con una pacca sulle
spalle, tantomeno concedendo loro una «annessione alla Lega» come ha
fatto balenare nelle scorse settimane.
Salvini resta l`uomo forte del centrodestra, ma la sua ricetta, come dimostrano i fatti di queste ore, non funziona (è riuscito ad attirarsi a furia di errori madornali anche le ire del suo presunto amico Trump). A tal proposito, Berlusconi da qualche giorno va dicendo una cosa apparentemente assurda: «Sogno il ritorno di un centrodestra che abbia come perno Forza Italia». Assurda perché la Lega veleggia sopra il 30 per cento e Forza Italia arranca sotto il 10. In realtà, penso che Berlusconi non si riferisca ai numeri che ben conosce, ma alla rotta che la nave del centrodestra, a prescindere dai rapporti di forza interni, deve avere.
In sintesi mi pare di capire che Forza Italia non sia più disposta a salire a bordo di un Titanic (la Lega di Salvini), bello da vedere ma in realtà fragile e il cui Capitano, per stare in metafora, si schiantò contro un iceberg per irruenza e imperizia. Fino a ieri erano Berlusconi e la Meloni che bussavano alla porta – mai aperta – di Salvini. Da oggi non sarei più sicuro che il corteggiamento continui con le stesse modalità. Se Salvini avrà l`umiltà di fare il percorso inverso rinunciando ai suoi eccessi, e al suo andare sempre contro tutti, a sfidare l`Europa a prescindere dalla logica, il centrodestra rimarrà vivo e competitivo. Altrimenti, addio alleanza e liberi tutti. Ma per liberarci della sinistra al governo, non ci resterà che aspettare un Capitano che oltre il coraggio dimostri di essere lungimirante e affidabile con il Paese e con gli alleati come a suo tempo lo fu Berlusconi. E a quel punto, auguri Capitano.
IL GIORNALE
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